Omelia (21-10-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 12, 48

«A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più."

Lc 12, 48


Come vivere questa Parola?

Dopo un po' di discorsi di Gesù in parabole, a Pietro viene il dubbio se quei messaggi siano per lui o per altri... Forse Pietro inizia a non capire più Gesù e il timore di perdere la sintonia con lui, lo rende vulnerabile. Lui ha lasciato tutto per Gesù, non può essere pensato come una persona avida; anche lui, come Gesù, non ha più una pietra dove posare il capo e dunque non può essere pensato come una persona attaccata non solo alle cose ma anche alle altre sicurezze che si accumulano in vita. Gli sembra di ottemperare a tutte le condizioni poste da Gesù. Ma nelle parole del maestro gli sembra ci sia altro da comprendere e accogliere. E infatti stavolta non sono i farisei, né la folla ma Pietro stesso a dare a Gesù il la per procedere nel discorso. E i destinatari della parabola, chi deve avere orecchi per intendere, sono proprio Pietro e i suoi compagni.

La parabola che segue parla ancora di un certo modo di attendere, di vigilare; parla anche di beni di cui non sentirsi padroni... ma il protagonista del racconto in questo caso ha un volto e un ruolo preciso: è un amministratore. Non è un padrone che accumula e decide, ma nemmeno un semplice servo. È un uomo di fiducia, che condivide con il padrone la responsabilità di custodire la casa, ossia i beni e le persone che la costituiscono. La sintonia tra padrone e amministratore è un bene ineliminabile, dinamico, soggetto a continui approfondimenti. Implica una tensione positiva da parte dell'amministratore, un crescere continuo nella conoscenza del padrone e nella condivisione con Lui. Il messaggio è chiaro e decisamente duro. Gesù sta chiedendo a Pietro e agli altri apostoli di essere come quell' amministratore. Chiede loro un livello sempre più alto di condivisione, di responsabilità, di sostituzione. La richiesta è motivata e congrua: molto è dato, dunque molto sarà chiesto.


Signore, che ognuno di noi sappia riconoscere ciò che tu hai dato e che nessuno si tiri indietro circa quanto potrà fare nel tuo nome, con la tua grazia, con i doni da te ricevuti.


La voce di un profeta

"Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto."

Lorenzo Milani


Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it