Commento su Lc 12, 56-57
"Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?"
Lc 12, 56-57
Come vivere questa Parola?
Gesù torna a parlare alla folla. Il tono si fa rapidamente asciutto, sa di rimprovero: alla folla piace ascoltare Gesù, piacciono i miracoli, le guarigioni, le moltiplicazioni dei pani, ma quelle parole, quei segni rimangono in fondo inefficaci perché le persone della folla non maturano un'effettiva conversione personale. Gesù li vuole scuotere e fa partire il suo discorso da quell'intelligenza condivisa che permette a tutti di valutare i segni del tempo atmosferico. Ma perché con quella stessa intelligenza non si riesce a valutare anche i segni del Regno di Dio che sta arrivando? Perché non si creano i presupposti per il riconoscimento del Messia e per iniziare quel cambiamento interiore che è vera conversione? Gesù chiama ipocrita chi non si adopera per l'intelligenza dei segni del Regno. Quest'ipocrisia nasconde la non volontà di prendersi la responsabilità del riconoscere e distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, soprattutto quando questo implica andare contro corrente.
Signore, fa' che l'opportunismo e il cinismo non pervadano la nostra intelligenza, la nostra capacità, il nostro desiderio di riconoscere e accogliere il tuo Regno che viene.
La voce di Papa Francesco
«Gesù ci chiede di pensare liberamente, pensare per capire cosa succede. Però la verità fondamentale è che da soli non possiamo! Abbiamo bisogno dell'aiuto del Signore. Solo così si possono capire i segni dei tempi. Lo Spirito Santo ci dà questo regalo, un dono: l'intelligenza per capire e non perché altri mi dicano cosa succede».
Omelia 29/11/2013
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it