Commento su Lc 13, 4
"No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo."
Lc 13, 4
Come vivere questa Parola?
L'interlocutore di Gesù è sempre la folla. Dai segni del tempo atmosferico, Gesù passa alla cronaca: gli raccontano di un eccidio, tanto crudele quanto inutile, compiuto da Pilato nei confronti di alcuni galilei, uccisi assieme agli animali del sacrificio che stavano per fare. Gesù ribalta la notizia alla folla con la domanda se questi non fossero stati più peccatori di altri per meritarsi tale morte. Fa riscorso anche ad un'altra notizia di cronaca recente e obbliga la folla ancora a pensare chi sia più peccatore.
Come un ritornello la sua asserzione obbliga ad un pensiero che rovescia l'idea di peccato, di peccatore e di punizione: "No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo." Non è la fine o l'ipotetica punizione che dice il grado di peccato delle persone. Il problema non sta nel misurare la quantità di peccato o la gravità degli accidenti capitati, perché non c'è commensurabilità e dunque non c'è proporzione tra queste realtà. La questione è svegliare il pentimento che fa crescere il desiderio di allontanarsi dalla propria malvagità, grande o piccola che sia. Si tratta di arrivare al pentimento, al desiderio di conversione e alle azioni che rendono evidente questa conversione.
Signore, fa' che non ci prediamo gioco di te. L'amore tuo ci aiuti a riconoscere il nostro peccato e a prenderne le distanze, senza ipocrisia, senza presunzioni.
La voce di Papa Francesco
"La Parola di Dio è capace di cambiare tutto, ma non sempre abbiamo il coraggio di credere nella Parola di Dio, di ricevere quella Parola che ci guarisce dentro. Bisogna ricordare la Parola di Dio, custodirla, vigilare e obbedire alla Parola di Dio, per incominciare una vita nuova, convertita."
Omelia 18/11/2014
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it