Omelia (29-10-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Rm 8, 35-39

«Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?... Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore».

Rm 8, 35-39


Come vivere questa Parola?

Il brano paolino della prima lettura di oggi tratto dalla celebre Lettera ai Romani, mi ha commosso nel profondo del cuore e mi ha fatto scoprire una volta di più l'amore appassionato che l'Apostolo nutriva per il suo Signore. Paolo si dimostra in questo testo assai noto e sovente oggetto del canto nelle nostre celebrazioni liturgiche, come un grande "innamorato" di Gesù. Si tratta in effetti di un inno sublime - pur nella sua concisione - all'amore di Dio verso i redenti, che nulla varrà mai a spezzare.

Paolo, riandando con la memoria ai molti pericoli esterni e visibili dei suoi rischiosi viaggi missionari (tribolazione, angoscia, persecuzione, fame, nudità, spada...), e a quelli invisibili derivanti dalle forze oscure e misteriose del cosmo (altezza, profondità) o anche agli spiriti del male (Angeli, Principati, Potenze), ebbene, nessuno di questi «potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore».

Paolo ci assicura che «L'amore di Dio, che è in Cristo Gesù» è una forza così travolgente, una catena così avvolgente, che nessun potere creato potrà mai infrangerla. L'apostolo usa un verbo caratteristico, che nel Nuovo Testamento appare solo in questo passo: «stravincere».


Contro tutte le difficoltà e tentazioni che ti vorrebbero separare dall'Amore di Dio, non scoraggiarti, non perderti mai d'animo, ma ricordati che sei sempre tra le braccia dell'Amore del Padre, da cui niente e nessuno mai potrà strapparti. Quale grande fiducia e speranza incrollabile per ognuno di noi!


La voce della liturgia

"Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla salda roccia del tuo amore". Amen

Orazione-colletta della XII Domenica (Anno B)


Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it