Omelia (01-11-2015) |
padre Antonio Rungi |
Il Paradiso è per tutti La liturgia di questa domenica XXXI del tempo ordinario coincide con la solennità di Tutti i Santi, che prevale sulla Domenica. La parola di Dio ha quindi attinenza con questa solennità e ci propone testi riguardanti il mistero dell'eternità, quella della Gerusalemme celeste, quel mistero del Paradiso dove tutti siamo diretti e dove c'è un posto riservato per tutti. Possiamo ben dire che il Paradiso è per tutti e che nessuno è escluso, pregiudizialmente, da questo luogo di felicità per tutta l'eternità, nel quale la felicità e la gioia per sempre è contemplare in eterno la santissima Trinità e vivere una relazione d'amore senza limiti e senza confini di tempo e di materia. In questo giorno, come recita l'Antifona d'ingresso della santa messa, siamo chiamati a rallegrarci tutti nel Signore e con noi gioiscono gli angeli e lodano il Figlio di Dio. La gioia del Paradiso deve pervadere la mostra mente e il nostro cuore, anche se lo vediamo distante da noi, sia perché siamo ancora in cammino e pellegrini verso l'eternità e sia perché dobbiamo lavorare spiritualmente tanto per guadagnarci quel posto a noi riservato e che Gesù ci ha promesso, nel momento in cui lasciava questo mondo, ascendendo al cielo, ove è assiso alla destra del Padre ed attende l'arrivo in esso dell'intera umanità. Sperimentare la gioia in questo giorno, significa pure fare nostra la preghiera iniziale della celebrazione eucaristica della solennità di Tutti i santi, nella quale ci rivolgiamo a Dio onnipotente ed eterno, affinché per la comune intercessione di tutti nostri fratelli, possiamo ottenere l'abbondanza della sua misericordia. I santi, quelli noti o quelli sconosciuti ci indicano la strada per raggiungere la vera felicità oltre i confini del tempo e dello spazio. I santi del Paradiso non sono pochi, sono tantissimi, rientrano tra quelli di "una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua", di cui parla l'Apostolo Giovanni nel brano della prima lettura di oggi, tratta dall'Apocalisse e che il discepolo di Gesù ebbe modo di contemplare in una visione, che poi ha descritto con precisione nel Libro ultimo della Bibbia. Cosa facevano e fanno questi santi in Paradiso? Chi sono i santi e quali santi Giovanni ha visto nella sua visione apocalittica? Seguiamo la descrizione che ce ne fa il testo della lettura di oggi, parlando di santi vestiti di bianco: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello». Con una descrizione precisa, possiamo capire dal testo che si tratta dei martiri e di quanti hanno confessato la fede in Gesù Cristo. In poche parole sono tutti coloro che hanno vissuto e sono morti nella piena comunione con Cristo e con la Chiesa, che hanno conservato la fede e si sono purificati nel sangue di Cristo, riconoscendo i propri peccati e convertendosi ad una vita santa. Sono tutti coloro che si sono sforzati di vivere nella fede, nella speranza e nella carità, come ci ricorda la seconda lettura di oggi, tratta dalla prima lettera di san Giovanni apostolo, nella quale Giovanni, mediante le quali virtù noi possiamo classificarci come figli di Dio, su questa terra, in attesa di ciò che saremo nell'eternità. Cosa che potremmo averne piena coscienza e consapevolezza "quando Dio si sarà manifestato" e allora "noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è". La santità non è facile da conquistare, anche se è accessibile a tutti. Basta entrare nella dinamica delle Beatitudini di cui parla Gesù nel suo celebre discorso della Montagna, durante il quale proclama, beati e quindi santi, fin da questo mondo i poveri, quelli che piangono, i miti, quelli che hanno fame e sete di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati per la giustizia, quanti vengono insultati, perseguitati, calunniati a causa del vangelo. Santi di tutti i giorni, della quotidianità e che fanno parte della nostra vita e che sono stati a fianco a noi e ci hanno testimoniato quanto sia stato grande l'amore di Dio in loro a punto tale da considerare spazzatura ogni cosa che non fosse nell'orizzonte del divino e dell'eterno. A tutti i santi, conosciuti e venerati e a tutti i cittadini del cielo, che contemplano il volto di Dio in eterno, a loro che già godono della tua vita immortale, chiediamo di proteggerci nel cammino verso Paradiso, dove è ad attenderci la Madonna, Regina degli Angeli e dei Santi che ci presenterà al cospetto di Dio, per cantare in eterno le lodi di Colui che è tre volte Santo, il Dio altissimo e onnipotente, che è Padre, è Figlio e Spirito Santo, Dio eterno e sorgente di amore e misericordia infinità, di felicità e pace per l'eternità per tutto il genere umano.
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