Commento su Rm 12,15-16
"Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili."
Rm 12,15-16
Come vivere questa Parola?
La Parola ci esorta a donarci, a vivere la fondamentale vocazione umana della comunione tra noi. Ciò è tanto più urgente oggi in cui soffriamo vuoti di umanità e deserti di solitudine. Tante volte avvertiamo di essere incapaci di "sentire" con l'altro, di condividere le sue gioie e i suoi dolori. E d'altra parte ci chiudiamo in noi stessi perché ci sentiamo incompresi.
L'evento del Giubileo della Misericordia ci spinge a far posto all'altro con la stessa attenzione che avremmo per la parte del nostro corpo che fosse più debole e sofferente. E ancora di più: ci invita a esprimere la tenerezza, che è la forza di un amore umile, è "misericordia fatta tatto".
La voce del Salmista
"Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
E non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno
Come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l'anima mia."
Sl 130
Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com