Omelia (25-12-2004)
LaParrocchia.it
Nato per noi

Natale, festeggiare il natale! Che senso ha per noi questa espressione? Senza avvedercene, ci siamo forse lasciati sommergere da quest'onda di laicizzazione ad oltranza, tante volte denunciata dal sommo pontefice? Tutto è stato dissacrato...

- Richiamiamo alla mente ciò che è stato il primo natale. La nascita di un bambino in una grotta dei dintorni di Betlemme; ma di un bambino che altri non era se non il figlio di Dio, fattosi uomo lui stesso per strappare gli uomini dalla schiavitù del peccato e fare di loro, veramente, dei figli del suo celeste Padre.

- L'avvenimento più straordinario - la parola non è esagerata - di tutta la storia umana! Quindi giustamente, riflettendo su questo avvenimento e sulla sua portata, si è deciso di datare i fatti e gli eventi umani partendo da questa nascita: tutto ad essa arriva, tutto da essa riparte.

- E come dev'essere il nostro natale? Se c'è una festa che è stata avvilita e falsata nel suo vero senso, questa festa è il natale. È forse anche per molti di noi un puro pretesto di festeggiamenti profani, con profusione di regali, di inviti, di veglioni e bevute?
Per celebrarla come conviene, da discepoli di Cristo, dobbiamo sentirci poveri nel cuore, coscienti della nostra miseria, e quindi desiderosi di luce, di purezza, di verità, di tenerezza, di gioia; aperti alle necessità del prossimo e quasi impazienti di portargli gli stessi benefici, manifestandogli Cristo. Solo queste disposizioni ci permetteranno di vivere un vero natale e di cantare con gli angeli: Gloria a Dio, pace agli uomini!