Omelia (08-11-2015)
Omelie.org - autori vari


COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Paolo Matarrese

"Gesù si mette seduto davanti al tesoro del tempio e guarda".
Questa immagine quasi solenne è al centro del vangelo di oggi: Gesù che si siede nel tempio, e si mette a guardare la folla come faceva le offerte. Ci troviamo a Gerusalemme e Marco ci racconta l'ultimo atto pubblico della vita di Gesù prima della sua passione. Magari ci saremmo aspettati un altro miracolo, un ultimo segno grandioso e invece no: "Gesù si mette seduto davanti al tesoro e guarda!". Fermiamoci allora su questo sguardo di Gesù e chiediamoci:
cosa guarda Gesù? Cosa fa guardare Gesù ai suoi discepoli?
-Cosa guarda Gesù?

La scena del vangelo è preceduta da una giornata impegnativa e deludente per Gesù che ha fatto diversi incontri: prima i capi dei sacerdoti, poi i farisei, e a chiudere gli scribi e i sadducei. Le conversazioni non hanno un grande effetto perché tutte queste persone sono rimaste sulla loro posizione anzi, abbiamo ascoltato che la folla continua a guardare ed ammirare queste categorie di persone che amano i primi posti, che hanno la veste lunga segno del loro ruolo sociale importante, la gente li apprezza e spesso li invidia. Gesù guarda quello che per la gente conta: essere apprezzati e ammirati! Gesù allora si siede, forse deluso, a guardare di fronte al tesoro del tempio se c'è un segno di speranza da cogliere. Il vangelo ci dice che c'erano tanti ricchi, tanti "pii devoti", che gettavano molte monete ma all'improvviso accade qualcosa che fa sobbalzare Gesù: venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo, una cifra irrisoria eppure l'offerta di questa vedova povera diventa per Gesù l'offerta più grande di tutte perché "lei ha dato tutto quello che aveva, ha dato la sua stessa vita".
Mi piace pensare che Gesù contempla e ammira questa donna perché finalmente ha visto qualcuno compiere con fede un atto di amore pieno: offrire tutta la sua vita, lo stesso atto che lui compierà sulla croce per la salvezza di ogni uomo: offrire tutta la sua vita per noi!
La fede di questa donna apre scenari di speranza, di risurrezione, proprio perché nel suo gesto c'è tutta la fiducia di essere guardata dalla provvidenza di Dio che la rende capace di un atto di amore totale e gratuito! E' questa relazione fiduciosa e amorevole con Dio che permette di trasformare la sua vita in dono, che gli permette di mettere tutte quello che aveva al servizio dell'amore perché sa che Dio la ama!
Lo sguardo di Gesù su questa donna ci dice anche cosa c'è nel cuore di Dio: ogni gesto, anche piccolo e apparentemente insignificante, che facciamo con amore. Ogni nostro atto di amore entra nella memoria di Dio, passando e vincendo la morte rendendo la nostra vita eterna!
Oggi allora è la festa di chi sta offrendo tutta la sua vita per amore, perché esso è "guardato" ed entra per sempre nel cuore di Dio!
Oggi è la festa di chi pur avendo perso la persona amata continua a dare tutta la sua vita per i figli, è la festa di chi sta offrendo con fede tutta la sua vita su un letto di ospedale e di chi giorno e notte gli resta accanto, è la festa di chi, schiacciato dalla povertà, offre tutta la sua vita a lavori massacranti per sostenere la famiglia, la festa di chi offre tutta la sua vita per difendere la dignità e la libertà delle persone...
-Cosa fa guardare Gesù ai suoi discepoli? Gesù chiama a se i suoi discepoli e li invita a guardare oltre, oltre le apparenze di fatti e persone, che spesso ci fanno sbagliare le nostre valutazioni: la povera vedova infatti nella sua insignificante offerta, mette in gioco tutta la sua vita dando ciò che per lei era vitale!
Gesù mostra ai discepoli e a tutti noi che non esiste nessun gesto di amore che non coinvolge tutta la vita, l'amore è eccesso, è spreco o non è; o è tutto o è altro!
Guardando il gesto di questa donna riecheggiano in me le parole di Gesù: "le prostitute vi passeranno avanti nel regno dei cieli", le prostitute sono tutti quegli uomini e quelle donne che magari sbagliano, hanno sbagliato (e noi giudichiamo!), si sono anche buttati via ma almeno hanno cercato e offerto tutta la loro vita su l'unica cosa che vale: l'amore! ed è per questo che ci precederanno nel regno dei cieli!
Forse Gesù invita i discepoli a guardare ciò che da lì a poco non riusciranno a vedere, scapperanno tutti di fronte a Cristo che non offre il superfluo ma la sua stessa vita sulla croce! Ma ciò che è impossibile agli uomini a Dio è possibile e allora Gesù in questa domenica ci fa tornare al centro del nostro cuore dove abita quell'amore che ci è stato donato e ci rende capaci di offerte totali: "l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato".
Gesù oggi ci invita a risvegliare il nostro cuore e le nostre comunità dagli anestetici con cui abbiamo reso insensibile l'Amore di Cristo in noi. L'anestetico del "buon senso comune" che ci fa giudicare moralmente temerario ogni gesto di amore che ci chiede il rischio di buttarsi, di giocarsi nella parte vitale e non solo superflua della nostra vita e della nostra comunità. San Francesco diceva che spesso la tentazione si veste di buon senso. Ci invita a risvegliarci dall'anestetico della previdenza che non ci permette più di aprirci alla provvidenza e ci fa sempre vedere tutto nella logica del risparmio e del tornaconto.
Gesù risintonizza il nostro sguardo su quello che guardi tu...risintonizza il nostro cuore sull'Amore!