Omelia (22-11-2015) |
Omelie.org (bambini) |
Oggi si conclude un anno secondo il calendario della chiesa, domenica prossima ci si inizia a preparare al Natale. Questa domenica finale ci ricorda che Gesù è il Re di un Regno particolare: l'Universo. Ma che cosa vuole dire, oggi, per noi questa festa? Che Gesù è il re del Paradiso? Che il regno di cui parla è qualcosa di lontano e irrealizzabile? Quindi che è un re lontanissimo dalla nostra realtà? Che è difficile e complicato entrare in un regno così esclusivo e speciale? Che ci chieda cose altissime per essere parte del suo Regno? Proviamo a pensare a Gesù, a quello che è stato, a come si è comportato ed ha vissuto: Leggendo i vangeli ci si rende conto che Gesù è un "Re" proprio diverso da quello nostre immaginazioni! Gesù non ha mai avuto luoghi regali in cui vivere: pensiamo alla sua nascita, non in un castello ma in una grotta, pensiamo alla sua vita tra la gente semplice della Palestina, alle sue parole mai di minacce o condanne, ma di accoglienza e di amore verso i piccoli e i deboli (mentre in genere un re ce lo immaginiamo con i "forti" e i grandi). Pensiamo anche ai suoi gesti: ha mai dato ordini e comandi? Durante la sua vita ha mai avuto uno stuolo di persone al suo servizio, mentre Lui se ne stava in panciolle a bere e mangiare? E' vero che beveva e mangiava e per questo è stato criticato, ma al contrario dei re che la storia ci propone, non faceva cene o pranzi di stato o per strategie di conquista, bensì mangiava con i poveri, con la gente malvista dalla società e da quelli che si credevano i migliori; andava da coloro che "secondo la legge del tempo" erano considerati perduti e peccatori. Quindi Gesù è un re un po' anomalo, un po' folle e completamente diverso da ogni comune idea di re. Veniamo ai gesti. Qui veramente non ci siamo proprio se raffrontato con un re: si è messo a lavare i piedi ai discepoli, si è seduto sull'erba dei prati, ha sfamato chi era con Lui, è stare in mezzo ai bambini e infine, ha dato la sua vita per tutti, prendendo su di sé i pesi e i peccati di ogni creatura... Cosa assai anomala anche questa per un re che in battaglia manda i suoi soldati e magari lui se ne sta al sicuro nel suo castello. Certo possiamo dire che quanto a regalità Gesù ha un'idea tutta sua e ben diversa dalla nostra comune idea di un re terreno. Questo forse Pilato lo intuisce e, incuriosito chiede proprio a Gesù se "davvero è il re dei giudei?", lui che viene da Roma e che ha la visione di un re come di un Dio... Gesù gli si presenta dicendo che il suo regno è ben diverso da quello del mondo: è un mondo di verità che realizza chi è nella verità. Pilato probabilmente non ha capito... ma non tanto perché Gesù è re in un altro mondo, un universo che è lontano anni luce, ma perché lui regna nei cuori delle persone che lo accolgono... il suo regno è universale nel senso che può essere presente in ogni luogo e in ogni cuore dal momento in cui si ascolta la sua legge. E la legge del Signore è una sola: "Ama il prossimo tuo come te stesso". L'amore è universale ed è uguale in ogni luogo. Ha un linguaggio che è comprensibile da tutti coloro che amano (pensiamo alle cose più semplici come un abbraccio, un bacio, una stretta di mano...). Gesù non solo ci dice questa cosa bellissima ma ci aiuta a realizzarla perché la sua Parola è indicazione per scoprire come vivere l'amore nella verità. Allora oggi possiamo festeggiare questo Signore "Re dell'Universo" perché la sua è una legge universale, per tutti coloro che desiderano aprire il cuore e scoprire questa nuova legge: fatta di luce e di gioia. Accogliamo oggi questa bella notizia che ci fa essere tutti parte di un Regno retto da questa legge speciale dell'amore. Approfittiamone per chiedere di aprire il nostro cuore a queste parole di gioia e di libertà e per cercare di mettere in pratica questo amore nella vita di ogni giorno. Buona domenica a tutti! Commento a cura di Elisa Ferrini |