Omelia (01-01-2005)
LaParrocchia.it
Madre di Dio e madre nostra

Il giorno di capodanno! Un giorno come gli altri, pensano certi, a dispetto di tutto il suo folclore di auguri e di doni. Ebbene, no! Per noi cristiani, questo giorno ha valore di simbolo. Non è senza ragione che la chiesa ce lo fa celebrare sotto lo sguardo della vergine Maria, madre di Dio e madre nostra.

- Gli auguri per il nuovo anno alla luce della fede. Buon anno! Che cosa significa? Il cristiano conosce il valore del tempo: un valore di eternità. Non ci è forse dato per prepararla e per prepararci? Per l'uomo il tempo è stato contrassegnato da un evento straordinario: la venuta di Cristo. Solo in questa prospettiva dovrebbero essere esaminati tutti gli atti della nostra vita. "Quid hoc ad aeternitatem?", che cosa serve questo per l'eternità?

- Gli auguri non siano solo parole, ma azioni. Devono essere prima di tutto preghiera, per ricorrere alla benevolenza di Dio, dal quale viene ogni dono perfetto. Certo la preghiera non ci dispensa dall'impegno personale: dobbiamo adoperarci perché si stabilisca il regno di giustizia e di amore instaurato da Cristo. La vergine Maria ci serva da modello: umile serva del Signore, è stata sempre pronta a tutto per collaborare al piano di Dio. Quale disponibilità, quale fede, quale fiducia!
Durante tutto quest'anno sapremo essere abbastanza diligenti? Sapremo consacrarci all'amore che Dio ci ha rivelato? Solo a questa condizione l'anno che incomincia potrà essere chiamato "buono".