Omelia (22-11-2015) |
don Giovanni Berti |
Amati e non armati Clicca qui per la vignetta della settimana. Quale è la risposta al terrore di questi giorni, che sembra davvero infiammare le nostre strade europee mentre già brucia da tempo in altre parti del mondo? Dietro il paravento di motivi religiosi, si intravedono i veri motivi che alimentano la violenza, e ancora una volta è la sete di denaro e di potere, il vero anti-Dio nel cuore dell'uomo. La lotta tra bene e male non si gioca nei cieli o nell'inferno, ma sui sulla terra, tra gli uomini e dentro gli uomini stessi. Il dialogo/confronto tra Pilato e Gesù, uno sul seggio del potere e l'altro incatenato, uno libero di fare quel che vuole della vita degli uomini e l'altro in balia del volere del popolo, ci costringe ad andare oltre le apparenze. Chi è veramente libero e regnante nel mondo? Gesù alla domanda "tu sei re?", risponde di si. Lui è veramente un re della terra, non con il potere delle armi e i simboli di chi comanda e opprime, ma con i simboli dell'amore e con il potere del servizio. Gesù in catene davanti a Pilato è libero da quello che veramente schiavizza l'uomo, cioè l'odio e la divisione. Gesù è venuto nel mondo, come dice lui stesso, per rendere testimonianza a questa verità, cioè Che Dio è amore, che regnare è servire, che dare la vita non è perderla ma guadagnarla. Questo è il nostro re, Gesù. Sta a noi decidere da chi farci guidare e a quale regno umano appartenere: quello di Pilato o quello di Gesù. La nostra vita ci insegna che siamo un po' in mezzo a questi due regni e continuamente abbiamo bisogno di imparare e decidere da che parte stare. Gesù, re dell'universo e re del nostro cuore, con pazienza, amore e misericordia continua ad offrirsi a noi nel nostro cammino su questa terra, segnata dalle violenze disumane dei regni umani ma che ha sempre spazio per il regno di Dio, che unisce gli uomini e li mette ciascuno al servizio dell'altro, non armati ma amati. Clicca qui per lasciare un commento |