Omelia (02-01-2005) |
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Gesù luce e vita Il Padre si è rivelato agli uomini nel figlio Gesù. In lui Dio ha assunto il volto dell'uomo e si è espresso con parole umane. Gesù si presenta come luce e vita, offre agli uomini la possibilità di diventare figli di Dio. La Parola si rivolge all'uomo impegnandolo ad una risposta. - Egli era nel mondo... ma il mondo non lo riconobbe. Il cristiano, pur vivendo nel mondo, non deve appartenere al mondo: deve rifiutarne la mentalità edonistica e materialistica, le leggi dettate dall'egoismo e dalla superbia. Chi è schiavo del mondo ha gli occhi della mente ottenebrati e non può riconoscere colui che viene a salvarlo. - Veniva nel mondo la luce vera... ma le tenebre non l'hanno accolta. Le tenebre sono le potenze del male, che si oppongono a Dio; sono i malvagi che "preferiscono le tenebre alla luce... Chi fa il male odia la luce e non viene alla luce, perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere vengono da Dio". Il rifiuto di Cristo ci chiude nelle tenebre. - A quanti l'hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio. È l'essenza della redenzione: il rapporto di intimità esistente tra il Padre e il Figlio è divenuto possibile anche a chiunque si apre all'accoglienza del Verbo. È il definitivo riscatto dell'uomo. Quale sventura irreparabile se l'uomo, rifiutando Cristo, il suo Vangelo, la luce e la vita ch'egli offre, si privasse di questo dono gratuito di Dio, e diventasse di nuovo "figlio della perdizione". |