Omelia (08-12-2015)
Omelie.org (bambini)


Ogni anno rileggiamo questo Vangelo e c'è il rischio di farci l'abitudine. Quando sappiamo già di cosa parla un testo, rischiamo di metterci poca attenzione, di lasciarci sfuggire tante sfumature e dettagli, perché "il succo" del discorso lo conosciamo.
Si finisce con il leggere in fretta, oppure con l'ascoltare un po' superficialmente... perdendo alcune pietre preziose che arricchiscono ogni passo del Vangelo e che si riescono a notare solo dopo moooolte riletture.
Fidatevi: anche questa volta riusciremo a scoprirne almeno una!
Dicevamo che questo brano, quello dell'Annunciazione, lo conosciamo ormai tutti. C'è l'Arcangelo Gabriele che viene inviato da Dio per una missione speciale. La sua destinazione è una cittadina senza importanza, ma l'evangelista Luca ci offre le coordinate precise: "l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret".
Da chi si reca Gabriele? Bravi, risposta perfetta: da Maria.
Una ragazza come tante, innamorata di Giuseppe, il suo fidanzato: era promessa sposa, cioè stava ultimando gli ultimi preparativi prima delle nozze.
Eppure a questa ragazza normale, non particolarmente bella, di certo non ricca o nobile e di sicuro una che non aveva studiato, il messaggero di Dio si rivolge con un saluto speciale: "Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te»".
È un modo davvero insolito di salutare: sinceramente nessuno mi ha mai detto che sono piena di grazia! A voi è mai accaduto? Ah, ecco, nemmeno a voi... questo mi consola!
D'altra parte penso che a nessuno di noi capiti di ricevere la visita di un Arcangelo! Gabriele non si sposta mica per una cosuccia da poco, sapete? Il messaggio che deve portare è un annuncio straordinario: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo."
L'Arcangelo Gabriele dice a Maria: - Dentro di te sta per compiersi un miracolo eccezionale: diventerai madre del Figlio di Dio. Se accetti, il bambino che porterai dentro di te per nove mesi, sarà sì figlio tuo, ma anche di Dio. -
Sarà fagottino morbido da cullare, pelle di seta da accarezzare, strilli di gioia e guancine tonde, piedini da baciare e panni da cambiare, odore di latte e colichette al pancino... insomma, sarà un figlio normalissimo, come ogni bambino che viene al mondo su questa nostra Terra.
Ma sarà anche Dio: avrà in sé la pienezza della divinità. Avrà in sé il respiro della Trinità. Avrà in sé la stessa onnipotenza di Dio Padre, la stessa inesauribile forza creatrice dello Spirito Santo.
Davvero abbiamo fatto l'abitudine al nostro essere cristiani, da non provare più un brivido di emozione davanti ad un annuncio così straordinario?
Possibile che ormai ci sembra ovvio, scontato quasi, che il Signore Dio, Lui che ha in mano il tempo e lo spazio, la storia e il mondo, SCELGA di farsi bambino?
Non restiamo senza fiato davanti a un mistero così luminoso e così bello?
No, questo bambino, all'apparenza simile a milioni di neonati, non sarà come gli altri!
Perché già nel nome porta scritta la sua missione: il nome Gesù, infatti, significa "Dio salva".
E di nessun bambino è mai stato detto quello che l'Arcangelo annuncia a Maria: "Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine."
Maria comprende tutta la straordinarietà di quello che sta avvenendo e un po' si spaventa, al punto che chiede: "Come è possibile?"
La risposta dell'Arcangelo è meravigliosa e vi invito ad ascoltarla con il cuore: "su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo."
La sua ombra.
Ci avevate mai fatto caso, alla parola che usa Gabriele?
Su Maria si distenderà l'ombra della potenza di Dio.
Adesso fa freddo e l'idea dell'ombra non ci sembra particolarmente gradevole, ma provate per un istante a ripensare alla scorsa estate. Ai giorni del mese di Luglio, quando tutte le città italiane boccheggiavano per il caldo... Ci riuscite? Vi ricordate il caldo caldissimo che faceva?
Con quanto desiderio cercavamo un posto fresco, un punto all'ombra!
Ecco, proprio così è l'ombra della potenza dell'Altissimo!
È piacevole come un soffio d'aria in un giorno di caldo afoso, è più leggera di qualsiasi tocco della mano, è più delicata di ogni gesto.
L'ombra, intorno a noi, non la possiamo toccare, ma ne avvertiamo la presenza. Ci avvolge, senza disturbarci.
Ecco, questo è un dettaglio preziosissimo del brano di Vangelo che abbiamo ascoltato, perché ci rivela lo stile di Dio, il suo modo di agire verso di noi.
La potenza di Dio si distende come un'ombra: lievemente, dolcemente. Come una carezza che appena si avverte.
Se non siamo abbastanza attenti al suo passaggio, non ce ne accorgeremo mai.
Maria ha questa attenzione speciale e squisita, perciò vive l'incontro soave con l'ombra della Potenza dell'Altissimo che la sfiora e colma di vita il suo grembo: da ragazza qualsiasi, la trasforma in madre del Figlio di Dio.
C'è un altro particolare che ci rivela il modo di agire di Dio: non è prepotente, non obbliga Maria ad accettare. Aspetta il sì di questa fanciulla. Con trepidazione, certo. Con desiderio, di sicuro. Con fiducia, perché conosce l'anima di Maria.
Ma non la forza, non la mette con le spalle al muro, non è aggressivo nel farsi avanti.
Eppure è Dio: lo stesso Dio che ha parlato a Mosè dal Roveto Ardente. Lo stesso Dio che ha aperto il Mar Rosso; Dio che, ascoltando la preghiera di Giosuè, ha fermato il sole nel cielo.
È proprio quel Dio che ha il potere su tutto ciò che esiste, ma ha l'umiltà di chiedere, con garbo e rispetto a una sua creatura: - Vuoi? Vuoi diventare madre del mio figlio? -
E quando Maria accetta, con il suo "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto", ci sembra quasi di sentirlo fin qui il sospiro di felicità di Dio, perché la semplice, meravigliosa disponibilità di questa fanciulla, spalanca le porte della Salvezza per ogni creatura!
Prendiamoci qualche istante di silenzio per assaporare la gioia di Dio, restando per tutta la durata di questa celebrazione nella sua ombra potente e deliziosa, delicata e colma di amore.
Commento a cura di Daniela De Simeis