Omelia (07-12-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 5,18-20

"Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati».

Lc 5,18-20


Come vivere questa Parola?

"Paralisi" è una parola che ci indica impotenza. Significa che tutto si ferma, perché i comandi che partono dal cervello non arrivano più alle braccia o alle gambe. Allora è disperazione... è dura prova! Si deve dipendere dagli altri, non ci si può più muovere! La vita cambia radicalmente: si ha in tutto bisogno degli altri e spesso l'incomprensione isola in una tetra solitudine! E' così quell'uomo che incontriamo oggi nel Vangelo! Ha una fortuna però: la solidarietà degli amici che lo strappa dalla solitudine e lui accetta di lasciarsi aiutare! L'affetto verso di lui è così grande che arrivano a portarlo da Gesù! Gesù non delude la fede degli amici e la sua fiducia, ma insegna a tutti e anche a noi ad andare più in profondità, a non fermarsi all'apparenza. Svela a tutti che c'è una paralisi più lacerante di quella fisica che è quella dell'anima: e perdona i suoi peccati!


O Signore aiutaci, in questo Anno della Misericordia, a sentirci "paralizzati nell'anima", a sentire fortemente il bisogno di Te, del Tuo perdono! Aiutaci a trovare "amici", e ad "essere amici" che materialmente portano a Gesù, l'unico che può guarire in pienezza la nostra vita! Preparami il cuore al Tuo Natale!


La voce dei testimoni

"IL PECCATO È UNA PARALISI. - Il peccato può anche paragonarsi alla paralisi. Infatti: 1° la paralisìa lega, per così dire, il membro che ne è colpito; il peccato incatena l'anima... 2° La paralisìa impedisce ogni movimento dei nervi e dei muscoli; il peccato mette ostacolo ai movimenti della grazia e della volontà... 3° La paralisìa è conseguenza dell'apoplessia; l'immobilità dell'anima nel male è conseguenza della caduta nel peccato, che si può chiamare l'apoplessia dell'anima... 4° Per la paralisìa, il corpo diventa un peso inerte: per il peccato, l'anima sottostà ad un carico che l'opprime... 5° La paralisìa è malattia quasi incurabile: spesso anche avviene che lo stato in cui il peccato riduce l'anima diventa come incurabile a cagione della cattiva volontà, del peccatore, dell'ostinazione sua nel non correggersi, della privazione delle grazie.

Dai "Tesori" - Commentari sulla Sacra Scrittura - di Cornelio Alapide "Dove è la misericordia là c'è Cristo "(Sant'Ambrogio)


suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it