Omelia (06-12-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 3,1-2

«Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto."

Lc 3,1-2


Come vivere questa Parola?

Giudaico che pagano. I sette personaggi,- pagani e giudei - che introducono il brano, ci dicono che la storia non sarà più sacra o profana, ma sarà "storia santa" - completezza della storia (il numero sette ce lo ricorda!) - per tutti coloro che accoglieranno con "cuore contrito e umiliato" la Parola di Dio, Colui che "fattosi carne è venuto ad abitare in mezzo a noi"! E Giovanni viene avvolto da questa Parola nel deserto. "Come" avvenne non lo sappiamo, sappiamo solo il "dove" avvenne: nel deserto. Il deserto è - da sempre - luogo dell'intimità e della prova, luogo che ci indica il cammino, l'esodo, l'uscire da sé: è la via di Dio! E Giovanni sceglie di "abitare" questa condizione di deserto per poter diventare ed essere "voce"!


Aiutami Signore a non scappare della storia, dalla mia storia perché questa è il Tuo deserto, luogo della Tua Presenza, luogo nel quale Tu "vieni" nella mia vita e la trasformi rendendola più umana, liberandola da sogni di grandezza, purificandola, per potermi fare Tua voce!

Preparami il cuore al Tuo Natale!


La voce dei testimoni

"È lungo i sentieri dell'esistenza quotidiana che potete incontrare il Signore! (...) Questa è la fondamentale dimensione dell'incontro: non si ha a che fare con qualcosa, ma con Qualcuno, con «il Vivente»".

San Giovanni Paolo II


suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it