Omelia (01-01-2005)
Monastero Janua Coeli
Gli fu messo nome Gesu'

Non ci sono parole per esprimere il dolore di fronte al maremoto che ha devastato il sud-est asiatico.
Sono molte le parole che si sentono dire in questi casi: Dio dov'è?
Se andiamo a sfogliare le pagine del Libro Antico e ascoltiamo l'esperienza dei profeti troviamo i segni del passaggio di Dio.

...Gli fu detto: "Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore".
Ecco, il Signore passò.
Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore,
ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.
Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.
Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: "Che fai qui, Elia?". 1 Re 19,11-13

Quando si pensa al Signore l'immagine che emerge è quella della potenza, della grandiosità, del tutto possibile.
Ma il Signore non giunge all'uomo attraverso la via di fenomeni straordinari. Egli preferisce le vie della normalità,
le vie del quotidiano, il silenzio, il nascondimento, la veste della povertà.
Dov'è allora Dio nel sud-est asiatico?
Nelle urla disperate degli abbandonati,
nelle membra sofferenti dei superstiti,
nella presenza dei soccorritori,
nel silenzio attonito di chi è rimasto travolto dallo tsunami...
nella solitudine di chi non ha più pensieri
e vede e avverte attorno e dentro lo schianto dell'acqua e ogni sorta di devastazione,
nel timore del domani e nella paura di chi fa memoria del tragico evento,
nei perché sospesi in aria, che non trovano risposta...
lì è Dio. Perché Dio è con noi, non contro di noi.

Auguri santi per tutti! presenti gli uni agli altri davanti a Lui... nell'anno che si chiude e in quello che arriva.


Gli fu messo nome Gesu'

MEDITAZIONE

Domande
I pastori andarono senz'indugio e trovarono... pastori: gente povera, che vive del suo lavoro, persone capaci di ascolto. Chi non ha niente da perdere, può lasciare e andare senza indugio perché spera di trovare di meglio di ciò che ha. E i pastori trovano il Salvatore, Maria e Giuseppe. E noi riusciremo ad andare senza indugio al solo sussurrare della notte che ci sfiora il sonno?

Chiave di lettura
Un bimbo appena nato. Due giovani fuori casa. Dei pastori vengono a sapere e vanno. Il segno di riconoscimento: la mangiatoia. Il sentimento di tutti: lo stupore. Ciò che viene dal cielo non è un dono personale, è per tutti! Gesù non è per Maria. Oggi è nato per voi..., queste le parole degli angeli. E Maria? Maria custodisce in cuore tutto. Perché il sapore della vita non si può perdere tra le cose che vanno, gli eventi speciali si portano con sé. E l'unico posto sicuro è il cuore. Il termine utilizzato dall'evangelista per dire questo "custodire" di Maria è sunballo, metto le cose a confronto l'una con l'altra perché l'una si comprenda alla luce dell'altra. Questo lavorio interiore che ha occupato Maria tutti i giorni della sua esistenza terrena è il lavorio di ogni cristiano che sia veramente tale. Gli eventi non possono scivolare come tempo andato, vanno custoditi in cuore perché il senso delle cose vissute cresca alla luce di ciò che già si è vissuto e diventi criterio di lettura per ciò che avverrà. Quante parole, quanti gesti, quante profezie Maria ha confrontato per vivere in pienezza la nascita, la crescita, la missione di quel Figlio. Lei, madre, stava presso Gesù con gli occhi stupiti di chi incontra il suo Dio. E quando pronunciava il suo nome, ascoltava dentro di sé il silenzio della notte di Betlem: Oggi è nato per voi Gesù! Colui che salva. Chi si accosta a lui fa esperienza di stupore, di incontro, di bellezza... perché Gesù è la luce della vita. Pace in terra agli uomini che Dio ama. E Dio ama tutti i suoi figli. La pace, la pienezza di ogni bene, la delizia dei cuori: tutto questo è Cristo, il volto umano di Dio!

PREGHIERA
Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò. (Genesi 6, 24-27).

CONTEMPLAZIONE

Signore, mio Redentore, finalmente vedo in me il riflesso del tuo nome. Vorrei abitare nelle profondità del mio Spirito, lì dove la tua presenza colma la mia solitudine, ma non conosco bene la strada. Sento la tua voce e mi chiedo: Dove sei, Dio mio? Quando le vibrazioni del turbamento mi sprofondano negli abissi di perché senza risposte, e non trovo riposo in nessuno dei luoghi del mio spirito, la mia pace è sempre e solo nel gridare a te: Vieni a me, Signore. Tu solo puoi donare pace alla mia vita. Tu puoi mettere a tacere ogni strana emozione. Tu che da quando hai preso sembianze umane non incuti più terrore all'uomo fatto di terra, perché tu sei terra... un povero che fugge sia il tormento dei miei fallimenti, un bimbo svezzato la pace del ricevere tutto da te, Gesù, figlio dei miei giorni migliori. E le parole della profezia si compiano anche per me: "Deponi la veste dell'afflizione, rivestiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre". Quando sarò capace di avvolgermi delle tue vesti divine e di vivere nella luce della tua pace che non tramonta? Allora ogni giorno come i pastori adorerò il Bambino nella mangiatoia della mia vita spesso distratta e affannata.
Quante comete nella mia esistenza mi indicano Betlemme! Ne vedrò finalmente la scia passare nel mio cielo impregnato di notte e sarò pace e benedizione per me e per tutti.

Per i piccoli
Ho visto l'anno vecchio buono buono andar via mentre un piccolino, portato per la mano, saliva su quel trono. Che fai lassù, vecchietto? Ho dato tante cose in questo lungo anno... tanti baci e tanti giochi, ma anche quanti guai ho visto in questi giorni... Sono triste sai, perché lascio dietro a me tanti cuori affranti e tante lacrime. Spero che per te vada meglio che per me. Ciao, "buon anno"! E il piccolo 2005 si avviò sul trono. Da lassù vide tanti nuovi germogli e il sole che mandava i primi raggi. Lesse dietro il trono e c'era scritto: questo è il trono del tempo. Ogni istante è prezioso, non dimenticartene mai. Oggi ti è dato per amare, l'oggi trascorso che si chiama ieri non tornerà e l'oggi che verrà e si chiama domani, ancora non è. Ti è dato oggi per amare. E oggi è 1° gennaio, la festa della mamma di Gesù, la mamma di colui che è la pace del mondo. Oggi fai pace. Con tutti: con il tuo cuore, con il tuo vicino, con chi è lontano. Oggi, e non domani. Se tu oggi farai pace, ti potranno chiamare con il suo stesso nome: Gesù. Perché questo nome è benedizione di pace. E il cuore dove questo nome è nato è il cuore di Maria, la pace di Dio. Buon anno a te! E il Signore ti dia pace, sia la tua pace, doni a tutti la pace.
PACE... 2005...