Omelia (13-12-2015)
Monaci Benedettini Silvestrini
Che cosa devo fare?

Il brano del vangelo ci presenta la predicazione di Giovanni il Battista. La sua vita austera, trascorsa nella solitudine e nella meditazione della Parola di Dio esercita un fascino forte verso tutte le persone nei vari ruoli della società. Si presentano a lui le folle, i pubblicani, e anche i soldati desiderosi di una indicazione sul proprio comportamento. Così invita a opere di carità le folle; alla giustizia i pubblicani; alla moderazione e al rispetto i soldati. E' tanto l'entusiasmo verso la sua persona da parte della folla che lo credono il Messia. Abbiamo allora una chiara testimonianza di Giovanni e nello stesso tempo l'annunzio della presenza del Cristo che non battezzerà soltanto con acqua, come faceva lui, ma in Spirito Santo e fuoco: annuncio di una salvezza universale. Per accoglierla con animo sereno è necessaria la purezza del cuore. Giovanni presenta il Cristo come un grande purificatore che toglierà tutti gli scandali bruciandoli nel fuoco e raccogliendo nei granai il frumento purificato dalla pula, dalle immondizie. Il tempo di attesa è anche tempo di preparazione. Ascoltando la predicazione di Giovanni, pressante invito al rinnovamento spirituale, anche noi sentiamo il bisogno di chiederci: che cosa devo fare?
Le risposte di Giovanni a questo interrogativo, valgono anche per noi: Aprire il cuore alle necessità dei fratelli, non esigere dagli altri quello che noi non siamo capaci di fare, guardare l'altro non con l'occhio di accusatore, ma con animo pieno di comprensione. Il nostro avvicinamento a Dio parte sempre dalla pratica del vero amore verso il prossimo, come afferma l'Evangelista Giovanni in una sua lettera.