Omelia (27-12-2015) |
Agenzia SIR |
Commento su Luca 2,41-52 "Essi non compresero". Ed erano la madre e il padre; Maria e Giuseppe. Eppure è troppo presto per comprendere. È ancora lungo il cammino. Mancano ancora trent'anni ai tre giorni in cui Gesù si smarrisce davvero, fuori dal tempio, inchiodato ad un legno e sepolto nello scavo di roccia. Da Gerusalemme a Nazaret. Gesù ritorna nel luogo della vita quotidiana e zitta. A Nazaret Dio ha imparato tutte le cose dell'uomo, eccetto il peccato. È il grande mistero di Dio che assume tutta la nostra vita, compreso il perdono. Un Vangelo denso, questo, nella festa della Santa Famiglia. A San Pietro, oggi, il Giubileo delle famiglie. Possiamo unirci a quelle che, attorno a Papa Francesco, si fondono a tutte le famiglie del mondo. Alcuni suggerimenti per far passare la famiglia attraverso la "Porta Santa". Un momento di raccoglimento davanti al Presepe. Il segno della croce: i genitori ricordano ai figli le tappe della loro storia e, soprattutto se piccoli, spiegano il senso del Giubileo. "Eterna è la sua misericordia", così dice il Salmo 136, il Grande Hallel; e oggi lo canta anche la nostra famiglia, riconoscendo gli eventi più belli della propria storia. "Settanta volte sette". Le parabole della misericordia fanno vedere la natura del Padre, ma la misericordia spetta all'agire dei suoi veri figli che non devono stancarsi di perdonarsi a vicenda. Domandiamoci: a chi, in famiglia, e per cosa, devo oggi offrire il mio perdono? A chi, in famiglia, e per cosa, devo chiedere scusa? "Misericordiosi come il Padre". È il "motto" dell'Anno Santo. Entrando in chiesa guardiamo il crocifisso e vedremo il volto della misericordia di Dio che accoglie e ci abbraccia! Anche noi possiamo abbracciarci l'un l'altro. Gesù, al tempio, è accolto da due anziani, Simeone ed Anna. Noi li mettiamo da parte; nel Vangelo sono tra i primi ad accogliere Gesù. Simeone è consolato da quel bambino, e canta uno degli inni più belli. Anna, con i suoi 84 anni, diviene la prima predicatrice del Vangelo. La vita, da anziani, può essere più intensa di quella già vissuta. È il miracolo di quando si ascolta il Vangelo. Commento a cura di don Angelo Sceppacerca |