Omelia (23-12-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 1, 57-63

"Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.

Lc 1, 57-63


Come vivere questa Parola?

"Si chiamerà Giovanni", cioè "JHWH fa grazia/misericordia". Elisabetta entrata nel grande piano della Provvidenza di Dio riconosce la sua esperienza come fonte di misericordia e grazia. Questo figlio della promessa fatta a Zaccaria, cambia la vita di questa coppia già avanti negli anni e la trasforma in discepoli della misericordia e della grazia, tanto che, interrogati sul nome del figlio, Elisabetta prima e Zaccaria rispondono come l'angelo (Lc 1,13) aveva suggerito: "JHWH fa grazia/misericordia". Diventano testimoni della Bontà di Dio! E questo genera in tutti una grande meraviglia! Ma Dio nel Suo Amore è l'Eterna novità e stupore!

"Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me"! (1^ Lettura Ml 3,1) e il suo nome è "JHWH fa grazia/misericordia". La Grazia e la Misericordia di Dio precedono sempre, anche noi! Il Signore ci doni occhi di fede per riconoscere la sua presenza nelle pieghe della Vita e ci conduca in questo Natale di Misericordia all'incontro vero con il Dio Bambino!


Lasciamoci stupire di da Dio - ci suggerisce il Papa!


La voce della liturgia

"O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio."

Antifona maggiore


suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it