Omelia (06-01-2005) |
don Remigio Menegatti |
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra (175) Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature La prima lettura (Is 60,1-6) brilla per la sua apertura: tutti i popoli sono chiamati alla salvezza, all'incontro con il Signore. Il rischio che correva allora il popolo eletto, dopo il ritorno dall'esilio a Babilonia, era di chiudersi per paura degli "altri". Dio è luce che illumina il cammino di tutti i popoli perché ciascuno dei suoi figli arrivi a riconoscerlo e adorarlo. I doni preziosi sono segno di questa fede in Dio. Questi popoli sono rappresentati attorno alla grotta di Betlemme dai Magi (Mt 2,1-12) che portano, come diceva Isaia, oro e incenso, oltre che la mirra. Magi che prima adorano il Signore Gesù, poi tornano al loro paese per raccontare della loro grande scoperta. Salmo 71 Dio, da' al re il tuo giudizio, al figlio del re la tua giustizia; regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine. Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna. E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi. A lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni. Egli libererà il povero che invoca e il misero che non trova aiuto, avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri. Il re dei re, il Signore dei signori, la luce del mondo, il salvatore di ogni uomo...sono diversi modi con cui a volte ci riferiamo a Gesù. Il salmo chiede che il re, e il suoi discendenti, siano in grado di guidare il popolo con la saggezza che Dio concede loro. Il popolo eletto ha avuto dei re davvero grandi e altri molto meno; sovrani che hanno mostrato la paternità di Dio verso il suo popolo e altri che hanno curato i loro interessi allontanandosi dagli insegnamenti, e soprattutto dalla Parola del Signore. C'è quindi il desiderio che nasca finalmente un re capace di guidare i suoi fratelli con la saggezza e la giustizia di Dio. Un sovrano così fedele al Signore, da riuscire a manifestare la bellezza di lui a tutti i popoli della terra, capace di annunciare ad ogni nazione sotto il cielo che c'è un Padre che rende tutti fratelli. Un re che opera nella giustizia, amando soprattutto i poveri e il misero, così come ha imparato da Dio. Questo re è certamente anche Gesù. Un commento per ragazzi "Allora? Come è andata? Avete trovato quello che cercavate? Dove vi ha portato questa vostra stella? Raccontateci! Ci interessa sapere." Immaginiamo i nostri Magi, stanchi dal viaggio, ma felici, tornati nei paesi da dove erano partiti, molto tempo prima, attratti e incuriositi dalla stella che era apparsa ai loro occhi. Dopo un lungo cammino e varie ricerche, dopo aver parlato con re e con sapienti, esperti di Bibbia, sono giunti in un villaggio, che vantava l'onore di aver dato i natali al re Davide. Hanno riconosciuto in un Bambino il motivo e il fine della loro rande ricerca. Hanno lasciato a Betlemme i loro doni preziosi, e sono tornati con un tesoro immenso. Un tesoro che forse neppure loro conoscevano bene, avendolo appena scoperto e intuendo solo in parte quale grande cambiamento poteva produrre tra gli uomini disposti ad essere "di buona volontà", come avevano cantato gli angeli nel cielo sopra il villaggio che aveva dato i natali a Davide e soprattutto a Gesù. La pace, frutto della scoperta di essere amati da Dio e di essere tutti suoi figli. Tutti, quelli del nord come quelli del sud, chi vede per primo il sorgere del sole, quanto chi lo guarda ancora all'orizzonte molte ore dopo. Tutti fratelli perché figlio di un unico Padre, che ama tanto i bianchi che quelli "di colore", perché non fa distinzioni di colore della pelle o della lingua parlata. Tutti fratelli perché Gesù non è Salvatore solo del popolo in cui è nato, fa alleanza non solo con il popolo della "prima alleanza". È Salvatore di tutti, perché Dio vuole farsi conoscere come Padre di ogni uomo, "da mare a mare, dal fiume fino ai confini della terra". Ascolta il povero che invoca e il misero che non trova aiuto perché riconosce la voce dei figli, indipendentemente dalla lingua con cui si rivolgono a lui. "Allora? Come è andata? Avete trovato quello che cercavate? Raccontateci!" La scoperta è stata più grande di qualsiasi attesa: siamo amati da Dio, che è Padre di ogni uomo; possiamo vivere da figli suoi seguendo il suo Figlio, realizzando il sogno di tutti i popoli: un regno di pace e di giustizia, di solidarietà e di amore, proprio come se fosse Dio stesso a guidare la sorte dell'umanità. È un tesoro, quello dei Magi, che vale sempre, e siamo chiamati a riconoscere come ricchezza per noi. Siamo molto più ricchi se non isoliamo nessuno, se non poniamo barriere all'interno della scuola o della squadretta perché non tutti i ragazzi che incontriamo in questi posti vengono anche al catechismo o partecipano alla messa. Sono amici a cui testimoniare la nostra fede in Gesù, la gioia di essere suoi amici, di poter rivolgere a Dio parole piene di tenerezza, come Gesù ci ha insegnato: tu sei nostro Padre, noi desideriamo compiere la tua volontà, perché non ci siano confini tra la terra e il cielo, e neppure confini che separano i tuoi figli e li schierano gli uni contro gli altri. Un suggerimento per la preghiera Signore, non abbiamo mirra o incenso da offrirti. A parte qualche collana o anellino, abbiamo anche poco oro. Ma non cerchi questo; a te non interessa ricevere tali doni. Ciò che ti fa felice è la nostra fedeltà, la disponibilità a vivere come figli di Dio, come discepoli tuoi. Anche noi possiamo portare ad altri l'annuncio che li ami tutti. A cominciare dai nostri compagni di banco, da chi gioca in squadra con noi e ancora non conoscono te, non invocano Dio con il nome di Padre. Siamo anche per loro come dei magi: con un grande tesoro da condividere. Perché non possiamo e non vogliamo tenerlo solo per noi. |