Omelia (01-01-2016)
padre Antonio Rungi
Maria, Stella della Misericordia

La liturgia di questo primo giorno del nuovo anno ci fa celebrare la solennità di Maria, Madre di Dio e la giornata mondiale della pace. Se questa annuale ricorrenza assume un significato particolare, ogni inizio d'anno, in quanto affidiamo il cammino temporale della nostra vita e della nostra storia alla Madre di Dio, questo lo è particolarmente oggi, nell'anno giubilare della misericordia, che stiamo vivendo e mi auguro valorizzando in modo significativo. In Maria, Madre di Dio, che è Madre della Misericordia ed è Stella della Misericordia, vogliamo analizzare il tempo che è passato e il tempo che ci attende. Il nostro già è scritto nel libro della vita e tutto è davanti a Dio, con le nostre opere di bene, ma anche con le nostre debolezze. Il non ancora della nostra vita sta nelle mani di Dio e lui solo lo conosce e lui solo ce lo fa conoscere di giorno in giorno, sia quando siamo chiamati a contemplare il paradiso sul nostro Tabor, sia quado siamo chiamati a vivere ai piedi del Crocifisso, insieme a Maria, sul monte del Calvario.

Nell'ottava di Natale, all'inizio del nuovo anno, la liturgia della parola ci riporta sia al momento della nascita di Gesù, che al successivo atto compiuto da Giuseppe e Maria nei confronti di quel Bambino che già era al centro della storia e segnava la storia di questa umanità con la sua presenza silenziosa e graziosa. Infatti ci ricorda l'evangelista Luca che, come sappiamo è stato particolarmente devoto della Madonna, al punto tale che le prime icone della Vergine Santissima si rifanno proprio a Lui, i genitori gli diedero il nome e a Gesù fu messo il nome che l'Angelo Gabriele aveva comunicato a Maria nel giorno dell'Annunciazione e del suo "Si" a Dio, che si incarna, così, nel suo grembo verginale per opera dello Spirito Santo: "Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo". Anche in questa particolare circostanza della vita di Gesù, è presente la sua Madre e Maria esercita la sua maternità in modo evidente, ma soprattutto in modo aderente alla sua missione nei confronti di Gesù Redentore. Una missione silenziosa, contemplativa ed adoratrice, al punto tale che davanti ai tanti bellissimi gesti nei confronti di quel Bambino, venuto alla luce, da parte dei pastori e di altre persone, Maria conserva tutto gelosamente nel suo cuore. Come al tempo di Gesù e come Ella fu vicina a Gesù con amorevolezza e discrezione, così è vicino ad ogni fratello, nella fede, di Gesù. E lei esercita la sua maternità non solo nei confronti di Gesù, Figlio di Dio, ma anche nei confronti di noi esseri umani, che la sentiamo, la veneriamo come vera nostra Madre celeste ed avvocata nostra. D'altra parte, ci ricorda l'Apostolo Paolo, nel brano della seconda lettura di oggi, tratto dalla sua lettera ai Galati che "quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli". E che noi siamo davvero figli di Dio, nel suo Figlio, Gesù Cristo "lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio". La maternità di Maria, apre a noi esseri umani la prospettiva della nostra figliolanza a Dio, che ci ha resi tali mediante il dono dello Spirito Santo. Per cui, la nostra vita si struttura e si evolve nel tempo e nella storia, ma è aperta all'eternità ed indirizzata verso la gloria del cielo, dove è attenderci la Trinità Santissima e la Vergine Maria, con tutti i santi del Paradiso. Ce lo ricorda la preghiera iniziale di questa liturgia in onore di Maria: "O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa' che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l'autore della vita, Cristo tuo Figlio".

Gesù, quindi, porta la vita, è all'origine di ogni vita ed è il termine di ogni vita, è davvero l'Alfa e l'Omega di ogni vicenda umana e terrena. Da lui e in vista di lui, come credenti, dobbiamo partire, ripartire o giungere a Lui se vogliamo camminare sulla strada che Cristo stesso ci ha segnato: la strada della pace, della misericordia, del perdono, dell'amore che apre le porte anche dei cuori più duri degli uomini. Nella giornata mondiale annuale della pace, che coincide con il primo dell'anno, ci sia di auspicio la preghiera che gli israeliti utilizzavano come benedizione: Ci benedica il Signore e ci custodisca. Il Signore faccia risplendere per noi il suo volto e ci faccia grazia. Il Signore rivolga a noi il suo volto e ci conceda pace".


Quella pace che chiediamo al Signore per tutta l'umanità, mediante l'intercessione della Madonna, Stella della Misericordia, alla quale ci rivolgiamo con questa preghiera:


Vergine Santissima, Stella della Misericordia, ci rivolgiamo a te, con animo grato e riconoscente, in questo Anno Santo del perdono e dell'indulgenza plenaria, perché il tuo "Si" ha permesso a Cristo di entrare in questo mondo e salvarci dal fuoco eterno dell'Inferno.


La tua materna assistenza, a questa umanità sofferente, priva, spesso, di gioia e di speranza, si è manifestata sin dal momento del concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, fattosi carne, per opera dello Spirito Santo, nel tuo grembo verginale.


La tua materna protezione, l'hai assicurata alle persone e alle famiglie in difficoltà, soprattutto quando, alle nozze di Cana, hai chiesto a Gesù di aiutare quella giovane coppia, rimasta senza vino, all'inizio del loro cammino coniugale.


La tua vicinanza alle sofferenze di chi sperimenta il dolore e l'emarginazione, l'hai manifestata ai piedi della Croce, quando hai partecipato alla Passione del tuo Figlio, dal Quale sei stata scelta come Sua cooperatrice singolare.


Vergine Santissima, Stella della Misericordia, continua ad operare in noi prodigi di pentimento, conversione e riparazione per tutto il male che abbiamo commesso, personalmente e socialmente.


Dal cielo guida il nostro cammino giubilare in questo Anno Santo della Misericordia, durante il quale sentiamo l'urgenza e la necessità di dire basta al peccato e di vivere costantemente nella grazia santificante.


Vergine Santissima, consegnaci, alla fine dei nostri giorni, a Tuo Figlio, purificati nel corpo e nello spirito, perché possiamo partecipare, anche noi, alla gioia eterna di Dio Amore e Misericordia. Amen.