Omelia (13-12-2015)
Monastero Domenicano Matris Domini
Commento su Fil 4,4-7

Collocazione del brano

Il nostro cammino di Avvento attinge ancora dalla lettera ai Filippesi. Ci troviamo quasi alla fine della lettera, ai saluti finali. Paolo esorta soprattutto i suoi fedeli a essere gioiosi sempre. E' un tema che si adatta bene a questa domenica detta Gaudete, e che è dedicata soprattutto alla gioia nell'attesa del Signore ormai vicino.


Lectio

Fratelli, 4siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti.

Nella lettera Paolo aveva già esortato i suoi interlocutori alla gioia (3,1a - 4,4), ma si trattava di situazioni particolari. Ora li esorta in termini più generali e insistenti. Si nota anche l'indicazione di essere lieti nel Signore. Cristo moro e risorto è lo spazio in cui i credenti sono, agiscono e provano sentimenti. Non si tratta dunque di un ottimismo facile, ma la coscienza di essere uniti a Cristo e partecipi della sua vita.


5La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!

Ritorna qui un tema caro alla via cristiana, la gioia di chi crede in Dio deve essere chiara a tutti ed è la prima testimonianza del Vangelo. Inoltre la gioia che anima il credente non è dovuta solo a un eventi passato, ma al fatto che il giorno del Signore si sta avvicinando. Paolo pensava al ritorno di Gesù nella gloria, che egli riteneva imminente. L'invito rimane valido per noi, chiamati ad essere vigilanti nel prepararci all'appuntamento decisivo con il Signore.


6Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.

Questo passo ci ricorda il discorso della montagna (Mt 6,25.31.34), quando Gesù esorta i suoi uditori a confidare nella Provvidenza in caso di qualsiasi necessità. Siamo nelle mani di Dio, che è pronto ad esaudirci e a far scaturire dalle nostre labbra una preghiera di ringraziamento. Questo atteggiamento di fiducia affonda le sue radici in una robusta fede nel progetto salvifico di Dio sulla storia e nel Padre che si cura dei suoi figli.


7E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Effetto di questa fiducia nella Provvidenza è la pace, che diventa spazio in cui i credenti sono protetti in quanto uniti a Cristo. Il cuore e la mente sono la sede dei sentimenti e delle decisioni. La fede in Cristo proteggerà i credenti dal male che esce dal cuore dell'uomo e anche dalle difficoltà che vengono da fuori. Non dimentichiamo che i Filippesi erano una comunità che soffriva persecuzione.


Meditiamo

- Sono una persona che si rallegra abbastanza spesso, oppure sono piuttosto pessimista?

- Ho fiducia nella Provvidenza? Affido a Dio le mie necessità?

- Vivo la pace di Dio nonostante i pensieri della vita di ogni giorno?