Omelia (06-01-2016)
Monastero Domenicano Matris Domini
Commento su Ef 3,2-3.5-6

Collocazione del brano

La lettera agli Efesini pur presentando alcuni elementi dello stile epistolare (quali l'indirizzo e i saluti iniziali, e le benedizioni finali) e anche alcuni riferimenti alla situazione di Paolo ("il prigioniero di Cristo"), si presenta più come una composizione letteraria più vicina al discorso o all'esposizione teologica. Si presenta diviso in due parti.

La prima (capitoli 1-3) è più espositiva, con i verbi all'indicativo. La seconda è più esortativa, con i verbi all'imperativo, suggerisce norme di comportamento. Il discorso sembra rivolto a una comunità di tradizione giudaica. Il brano che leggiamo oggi fa parte della sezione teologica-esplicativa ed è stato scelto poiché ricorda che il mistero di Cristo è stato rivelato anche ai pagani, e che quindi anch'essi sono ormai partecipi dell'eredità e delle promesse destinate al popolo di Israele.


Lectio

Fratelli, 2penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore:

Paolo presenta le sue credenziali. E' stato Dio che nella sua volontà ha affidato a Paolo un ministero, cioè un servizio, per pura grazia, per puro dono. Questo servizio è a vantaggio degli Efesini e di tutti i credenti che hanno ascoltato la predicazione di Paolo.


3per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.

Ricordiamo che Paolo ha ricevuto il Vangelo in modo tutto speciale. Non ha ascoltato una predicazione degli altri apostoli, ma gli è stato comunicato direttamente da Dio. Quindi può dire che per rivelazione ha conosciuto il mistero. Cosa intendiamo per mistero? Si tratta di una realtà segreta e nascosta, che però è stata rivelata. Si tratta del progetto salvifico di Dio, la realizzazione del Suo desiderio di salvezza per tutte le genti. I sacramenti nelle prime comunità cristiane si chiamavano mysteria per indicare proprio la manifestazione e la realizzazione di questo progetto salvifico.


5Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito:

Il mistero era nascosto e solo con Gesù si è manifestato e grazie allo Spirito Santo continua a essere rivelato (nella sua profondità) agli apostoli e ai profeti, cioè coloro che sono chiamati a diffonderlo in tutto il mondo.


6che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo,

L'elemento fondamentale di questo mistero è che con la morte e risurrezione di Cristo tutti popoli chiamati ad essere come il popolo di Israele, il popolo eletto. Quindi condividono la stessa eredità (la salvezza), formano lo stesso corpo (la Chiesa) e grazie all'ascolto e all'accoglienza del Vangelo riceveranno la realizzazione di tutte le promesse di Dio. E' quindi Cristo il centro verso cui converge tutta la storia, sia quella del popolo eletto, sia quella degli altri popoli.


Meditiamo

- Conosco abbastanza questo mistero che è stato rivelato in Cristo Gesù?

- In quale modo anche io sono "servitore" del mistero?

- Mi sento partecipe dell'unico corpo e dell'unica eredità a cui mi ha chiamato il Signore?