Omelia (06-01-2016) |
mons. Antonio Riboldi |
Epifania: diventare ‘stella' e ‘dono' "Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce: la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché ecco la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli, ma su di te risplende il Signore, la Sua Gloria appare su di te..." (Is. 60, 1-6) E' la gioia che esplode nel profeta che ‘vede' il giorno in cui Dio si mostra qui sulla nostra terra. Il giorno unico, meraviglioso di Dio che si mostra agli uomini, di ogni parte del mondo. Una manifestazione che ha luogo solennemente attraverso i Magi, i quali, "entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono". (Mt. 2, 1-12) "L'Epifania - affermava il beato Paolo VI - è la festa della Rivelazione divina nella storia umana. È perciò la celebrazione che riguarda un fatto capitale... Dio esiste, ma è ineffabile, è misterioso. Ma Dio si è fatto conoscere. Da allora questa conoscenza si è proiettata sul panorama umano. Da allora l'umanità ha preso senso, coscienza, ordine, destino. Anzi, il destino dell'uomo è venuto a rallegrarsi con quel raggio di luce che Dio ha fatto discendere sopra la terra". (6 gennaio 1962) E' così grande l'evento Epifania, che la Chiesa ortodossa celebra il Natale oggi, perché è nei Magi, che rappresentano tutta l'umanità, bisognosa di incontrare Dio, senza alcuna esclusione, che Dio si mostra presente, vicino e chiama tutti. Da allora è davvero iniziata la storia tra Dio e l'uomo, la vera storia per cui siamo stati chiamati, la vera storia che definisce la nostra grandezza, la vera storia su cui tutti siamo chiamati a misurarci: Dio presente, vicino a noi, a ciascuno di noi. E il Vangelo racconta questa manifestazione di Dio, ieri, oggi, sempre: "Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: ‘Dov'è il re dei Giudei, che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarLo" (Mt. 2, 3-12) Nel racconto del Vangelo risalta subito un fatto, che è il punto di partenza del cammino dei Magi. Erano uomini assetati di verità, e quindi di Dio. Ed è in questa sete che si fa strada l'ineffabile chiamata di Dio. Dio si fa guida a questa sete...con una stella, che li accompagna ed indica la via verso Betlemme. E cosa o chi avrebbero trovato? Importante era mettersi in cammino, per trovarlo e ‘offrirgli i doni'. Chi di noi ha avuto il dono dei Magi, di fare un cammino di fede, oggi si chiede pensosamente che senso si può dare alla vita senza la presenza del Padre che ci ama. La risposta è nella solitudine che è un'amara esperienza di tanti. Non si può ignorare l'amore di Dio che, facendosi uomo, vuole diventare il solo sostegno e la sola gioia vera per l'uomo. Ma noi, che, per Grazia, lo abbiamo incontrato che cosa offriremo al Salvatore del mondo, al Re dell'universo, l'Emmanuele, il Dio con noi, l'Atteso dalle genti? Come è stato scritto in una ‘Intervista impossibile a... i Re Magi', in cui compare un... quarto sapiente che studia il cosmo e l'umanità, alla domanda: ‘E tu, cosa offrirai al grande Re?', risponde: ‘Avevo con me tre splendide perle del Golfo Persico. Ma non le ho più. Durante il cammino ho trovato tante persone vittime del bisogno e della violenza: le ho date in dono per la loro vita. Ciò che io sono, questo è il dono che offrirò'. Dobbiamo anche noi diventare, con la nostra fede, la nostra testimonianza, ‘stella' e ‘dono' per chi ci sta intorno. Ricordo una Epifania nel Belice, tra le baracche. Venne meno l'elettricità e la sola luce era un cielo incredibilmente stellato. Era difficile essere lieti. Passeggiando tra le baracche, come a condividere anche questa sofferenza, dissi ad un gruppo di persone, affacciate sulle porte: ‘Ci manca tutto'. Mi risposero: ‘Finché lei è tra di noi, sappiamo di avere una buona stella'. Provai una gioia intensa e profonda. Possiate davvero diventare ‘stella' e ‘dono' per i fratelli che il Signore vi ha affidato, ponendoli sulla strada della vostra esistenza, e sarà ‘gioia piena', perché scoprirete nel loro volto il Volto del Bambino, il grande Re. |