Omelia (10-01-2016) |
mons. Antonio Riboldi |
Il Battesimo, rinascere a vita nuova E' bello immaginare un istante la scena che precede il Vangelo di oggi, riguardante il ‘battibeccò tra Giovanni il Battista, che si rifiuta di battezzare nell'acqua Gesù, il Messia, e questi che invece insiste ed ottiene di essere battezzato (Mt 3, 13-15) Aveva pienamente ragione Giovanni di opporsi: quale peccato poteva essere da cancellare in Cristo, Figlio di Dio, il Santo dei santi? Giovanni per diventare ‘servo di Dio' aveva scelto il deserto, la penitenza, la preghiera. Sapeva che ogni uomo ha bisogno di una conversione totale, un cambiamento di mentalità, di ‘morire a se stesso', per vivere ‘una vita nuova, secondo Dio'. E si ritrova ritto davanti a sé, in mezzo al fiume Giordano, Gesù, il Figlio di Dio, che poteva far risplendere della Sua Luce divina tutto ciò che gli stava intorno, in attesa di essere battezzato! Quanta umiltà in questo gesto di purificazione del nostro Maestro. Solo una libertà piena consente una sottomissione vera! Gesù non ebbe paura di farsi giudicare ‘peccatore' da quanti assistevano alla scena: Lui sapeva di avere sulle spalle tutti i peccati del mondo, anche i miei. Lui, Agnello immacolato che toglie i peccati del mondo, in quel momento accetta di farsi togliere i peccati del mondo, come fossero suoi. È e sarà fino alla fine solidale, fino a dare la vita, per l'umanità. Dice il Vangelo che ‘Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghierà: questa è la via maestra per entrare nel Mistero di Dio, trasformando la nostra quotidianità di battezzati nel profondo. E la risposta del Padre non si fa mai attendere: ‘Il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: ‘Tu sei il Figlio mio, l'amato, in Te ho posto il mio compiacimento.". (Lc. 3, 15-22) Sì, siamo figli di Dio, amati! Il nostro Battesimo, è stato il grande evento della nostra nuova vita. Non siamo più ‘uomini senza Cielo', ma ‘uomini del Cielo, figli di Dio': è la vita da cristiani. Ma occorre ridare al nostro Battesimo quella solennità e consapevolezza, che poi si proietta nella vita. Quando lo abbiamo ricevuto, come dono, eravamo inconsapevoli di tale grandezza, ma oggi non possiamo più considerarlo solo una consuetudine, un motivo ‘per far festà. Il santo Battesimo non può quindi essere una formalità, un motivo ‘per far festà, ma senza seguito. È stato il grande evento della nuova vita, che ci ha aperto le porte, se vogliamo, ad una vita da santi, al Paradiso. Ricordo il racconto di mamma sul mio Battesimo. Per lei e papà era grande certamente il dono che Dio aveva fatto nel concedere loro i figli. Ma sapevano bene che un figlio è ‘come incompleto', se non diviene quello che per loro era ‘la bellezza di una vita in Cristo'. Nato il 16 gennaio, nonostante il freddo, vollero fossi battezzato il giorno dopo. E, senza alcuna cornice di esteriorità, nonostante il tempo inclemente, papà con il padrino mi portò al fonte battesimale. Era la festa di S. Antonio abate e mi dettero il suo nome. Per i miei diventare figlio di Dio era la ‘vera nascità, che dava ‘senso alla mia vità e quel giorno divenne sempre il riferimento del come impostare poi la mia vita ‘da battezzato'. Tutta l'educazione era impostata sul Battesimo, sul ‘diventare un vero cristiano'. Nel giorno del Battesimo, come presi per mano dai nostri genitori, abbiamo iniziato il nostro cammino di fede. Ma è ancora così? Vorrei ricordare quanto il sacerdote chiede ai genitori e padrini, prima del Battesimo: o Cosa chiedete alla Chiesa di Dio per questo bambino o bambina? - Il Battesimo e la fede. o Siete disposti ad educarli secondo la nostra fede? Cioè ad accompagnarli nel cammino della fede dal momento del Battesimo fino alla loro consapevole e libera scelta... ed oltre? Ad essere quindi maestri e testimoni? E durante la cerimonia ancora chiede, se ricordate: o Rinunciate a satana e alle sue opere? E, incalzando, o Credete in Dio Padre, in Gesù..... e snocciola i principi della nostra fede, come un rosario da ricordare sempre, per concludere... Questa è la nostra fede. È il grande impegno che ogni papà, mamma, padrino o madrina del battezzato si assumono per accompagnarlo nella sua crescita spirituale. E' la strada della nostra completa realizzazione, come persona, se, nella preghiera e nella carità vissuta, sapremo diventarne sempre più liberamente consapevoli, per crescere giorno dopo giorno in santità di vita, che altro non è che lasciarci amare dal Padre, illuminare dallo Spirito, seguendo Gesù che ‘ci ha amati dando la vita per noi, suoi amici', chiedendoci di amare i fratelli con il Suo stesso amore. Innalziamo a Lui la nostra preghiera: Signore Gesù, ti ringraziamo perché sei venuto in mezzo a noi, perché sei vicino a ogni uomo, perché il tuo amore non viene mai meno. Nel Battesimo ci hai rigenerati, siamo diventati tuoi fratelli, membri della stessa famiglia. Alimenta la nostra speranza, perché diventiamo costruttori di un mondo nuovo, e viviamo nell'attesa che si compia la pienezza del tuo Regno. |