Omelia (10-01-2016) |
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COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Matarrese Di fronte al vangelo di oggi mi sono rivenute in mente le parole di uno scrittore: "la diagnosi può essere la peggiore malattia". Il vangelo ci parla infatti del battesimo di Giovanni Battista e di quello di Gesù, non in contraddizione ma in una continuità necessaria: "Io vi battezzo con acqua ma viene colui che [...] vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". Giovanni Battista ha saputo risvegliare lo spazio di un'attesa nel cuore del popolo di Israele, lo ha aiutato cioè a prendere consapevolezza di tutto ciò che impedisce alla vita di riaprirsi alla promessa di Dio! Calcando un po' la mano potremmo parlare di Giovanni Battista come "l'uomo della diagnosi" ma la diagnosi, sicuramente buona e necessaria, non è che il punto di partenza e Giovanni Battista questo lo sapeva bene ecco perché parla di uno che viene "più forte" di lui: Gesù! Abbiamo tutti chiaro il più delle volte dove sbagliamo, non lo ammettiamo forse davanti agli altri, lo neghiamo perfino a noi stessi, ma lo sappiamo bene, ma se ci fermiamo qui pensiamo che Dio sia qualcuno che ci dice soltanto: impegnati di più, devi fare meglio, devi essere più coerente. Giovanni Battista è importante perché è colui che aiuta a comprendere quello che non funziona, quello che dobbiamo risolvere ma non è Cristo, non è il suo battesimo che salva ma quello di Cristo che ci immerge in un amore capace di trasformare la nostra vita! Oggi spesso siamo circondati da tanti "maestri di vita" che ci aiutano a fare delle buone diagnosi, ci dicono quello che è male, quello che sarebbe giusto fare, ma poi ci lasciano da soli nel nostro cammino aumentando le nostre frustrazioni, ahimé quante volte anche noi cristiani, noi di chiesa, siamo tali maestri. Un po' come ritrovarsi persi in uno dei tanti centri commerciali delle nostre città: ci affrettiamo verso una piantina del locale e troviamo il famigerato puntino rosso che ci dice "tu sei qui", per un attimo ci consoliamo ma poi magari non troviamo scritto altro: come faccio a raggiungere il punto dove vorrei andare? E la strada per l'uscita? Ecco, la festa di oggi ci dice non solo "dove siamo" ma ci indica anche "con chi stiamo" per percorrere e ritrovare la strada. Il Battesimo di Gesù è innanzitutto la festa che ci dice che Gesù si è voluto immergere (battesimo in greco deriva appunto da "immersione") condividendo la nostra umanità, la nostra storia, camminando insieme a noi! Gesù non ci rivela quindi un "Dio delle diagnosi" che ci lascia poi soli con "quello che è giusto fare"ma un Dio che si immerge, che ci accompagna dentro la nostra storia, la nostra umanità, la nostra terra per fecondarla di nuovo con la sua vita e la sua misericordia: "Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Rm 6,4) La prima grazia allora che vogliamo chiedere in questa domenica e che lo Spirito Santo ci trasformi da "cristiani delle sole diagnosi" a "cristiani immersi", che sappiano condividere, sappiano toccare, compromettersi nel camminare insieme... Ma l'evangelista Luca raccontandoci il battesimo di Gesù evidenzia anche un altro aspetto: l'amore tra Gesù e il Padre! Gesù inizia la sua missione pubblica con una teofania dell'amore tra lui e il Padre: mentre prega il cielo si apre, discende lo Spirito Santo e il Padre dice "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento". Tutta la vita di Gesù è immersa dentro questo amore fiducioso tra lui e il Padre. Gesù lascia totalmente parlare su di sé l'amore del Padre e la sua vita diventa manifestazione del volto di Dio che è amore misericordioso verso tutti gli uomini! Il battesimo di Gesù ci dice che ognuno di noi con il dono del battesimo è immerso in questo amore, che sulla nostra storia parla ancora l'amore del Padre perché siamo suoi figli amati! L'immagine della colomba associata allo Spirito Santo è richiamo allo Spirito che aleggiava sulle acque nel racconto della creazione dove il creare di Dio è fatto attraverso la sua Parola che fa uscire dalla confusione separando, distinguendo, mettendo in armonia le creature tra loro! La festa del Battesimo di Gesù ci fa uscire dal grande inganno del peccato di pensare di essere principio a noi stessi, di essere in fondo da soli ad affrontare la vita e allora bisogna arrangiarsi, di restare soli con le nostre "buone diagnosi" ma senza avere la forza per uscirne. Gesù, nel suo battesimo, ci ricorda che la nostra storia, se noi lo vogliamo, è sempre toccata dalla Parola di Dio che come nella creazione è capace di trasformarla, è capace di farci uscire dalla confusione e dalla frustrazione aiutandoci a dare un ordine e una direzione alla nostra vita! Da domani per la Chiesa inizierà il tempo ordinario che per molti di noi, dopo le feste natalizie, è iniziato già praticamente da qualche giorno, chiediamo al Signore la grazia di sentirci toccati ed immersi nell'amore di Dio Padre in tutto quello che facciamo e nelle relazioni che viviamo, che l'accoglienza della Parola di Dio attraverso la preghiera e il dono dello Spirito Santo che abita in noi, ci diano strada per camminare in maniera nuova dentro la nostra vita! |