Commento su Gv. 2,1-5
"In quel tempo ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato a nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". E Gesù rispose: "Che ho a che fare con te o donna? Non è ancora giunta la mia ora. La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà"."
Gv. 2,1-5
Come vivere questa Parola?
Non è casuale che all'inizio della vita pubblica di Gesù ci sia una cerimonia di nozze, perché in lui Dio ha sposato l'umanità: è questa la buona notizia espressa da un Messia che ha fatto della tavola un altare. Proprio a mensa ha celebrato gli eventi più profondi e sacri. Proprio lì, luogo della festa e della convivialità, ha situato i miracoli della sua misericordia e del suo amore. Tutto il mistero di Cana si fonda sulla presenza di questo sposo che comincia a rivelarsi. E c'è pure Maria, sua madre. E' lei la prima nominata dal Vangelo. E' lei che, con il colpo d'occhio femminile, si accorge che è venuto a mancare il vino. Nonostante la risposta del Figlio, non demorde e sembra esigere quel primo miracolo, che può sembrare banale, non sufficientemente grandioso per essere considerato la manifestazione del Figlio di Dio.
E invece, a Cana avviene la rivelazione dell'umanissimo cuore di Gesù e di sua madre. La risposta a quella domanda di felicità feriale, che solo un Dio può comprendere ed esaudire.
Oggi mi rivolgerò a Maria con la preghiera della Salve Regina chiamandola appunto Madre di misericordia.
La voce di un religioso poeta
"Or ci fiorisca dal cuore un canto
come un dono da offrirti, o madre:
tu hai persuaso tuo figlio a compiere
il primo segno alle nozze di Cana.
Dicesti attenta:" Non hanno più vino"
Da allora l'occhio tuo vede per primo
sparir la gioia dai nostri conviti,
ma ora tu sai e puoi comandare"
Davide M. Turoldo, Non abbiamo più vino
Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com