Omelia (21-01-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 3,9-10

"Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo."

Mc 3,9-10


Come vivere questa Parola?

Gesù si ritrae percependo il pericolo che viene da coloro che hanno decretato la sua morte dopo il miracolo della mano guarita. Ma la sua non è una fuga determinata dalla paura. Al contrario, apre nuovi cammini, nuovi incontri. Il suo esodo determina un inizio sorprendente. Chiede una barca per sottrarsi alla folla "perché non lo schiacciassero". Infatti ne aveva guariti così tanti che chi aveva qualche male gli si "gettava addosso".

In un'altra pagina del Vangelo si parla del "lembo del mantello" del Maestro. Era una donna che aveva intuito la presenza di un potere nascosto, di una misericordia attenta e generosa, sensibile al semplice tatto. Una misericordia presente in tutta la persona di Gesù, addirittura nell'ultimo lembo del suo mantello. Mentre sembra ritirarsi, si consegna a tutti coloro che credono in lui, ai più poveri, agli ammalati, a chi si trova nel pianto e nel dolore. Ancora oggi, Gesù mantiene questa vicinanza, questa cura e tenerezza con tutti quanti lo invocano. Così possiamo ripetere nel canto: Misericordias Domini in aeternum cantabo.


La voce di uno scrittore contemporaneo

"Ho cominciato ad amare l'ebraico antico perché dava il più frontale del tu alla divinità."

Erri De Luca


Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com