Omelia (23-01-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 3,20-21

"In quel tempo, Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla. Al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi. Sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: "E' fuori di sé"."

Mc 3,20-21


Come vivere questa Parola?

Di nuovo una grande folla segue Gesù fino in casa. Sono talmente pigiati che non riescono neppure a disporsi per "prendere cibo". In questa pagina evangelica, la casa non è ritenuta il posto degli affetti familiari, il luogo sicuro dove uno può stare tranquillo e protetto. E' invasa da tanta gente e pure da confusione e disagio. Ecco che allora entrano in campo i "suoi", cioè i più intimi, i parenti del Maestro, che escono dalla loro casa per andare a prenderlo perché lo ritengono pazzo, fuori di sé.

"Secondo i suoi Gesù dovrebbe avere un po' più di buon senso. Dovrebbe investire bene le sue qualità. Gesù invece simpatizza coi cattivi e trascura i propri interessi; si può prevedere che con la sua bontà e sprovvedutezza andrà a finir male".

Quante volte anche noi se qualcuno nel nostro ambiente lancia un'idea originale o propone un'azione buona abbiamo reazioni ostili. Sono i pregiudizi che ci spingono a demolire, comunque a criticare. E' la storia di sempre che per il Figlio di Dio ha significato la Passione e la morte.

Ricordiamo a questo proposito il monito di Papa Francesco: "Si può uccidere con le parole". E Chiediamo al Signore di donarci parole e pensieri puliti.


La voce della preghiera

"Al sorger della luce,

ascolta o Padre Santo

la preghiera degli umili.

Dona un linguaggio mite,

che non conosca i fremiti

dell'orgoglio e dell'ira.

Donaci occhi limpidi

Che vincano le torbide

Suggestioni del male."

Inno del giovedì - lodi mattutine


Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com