Commento su Mc 3,20-21
"In quel tempo, Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla. Al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi. Sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: "E' fuori di sé"."
Mc 3,20-21
Come vivere questa Parola?
Di nuovo una grande folla segue Gesù fino in casa. Sono talmente pigiati che non riescono neppure a disporsi per "prendere cibo". In questa pagina evangelica, la casa non è ritenuta il posto degli affetti familiari, il luogo sicuro dove uno può stare tranquillo e protetto. E' invasa da tanta gente e pure da confusione e disagio. Ecco che allora entrano in campo i "suoi", cioè i più intimi, i parenti del Maestro, che escono dalla loro casa per andare a prenderlo perché lo ritengono pazzo, fuori di sé.
"Secondo i suoi Gesù dovrebbe avere un po' più di buon senso. Dovrebbe investire bene le sue qualità. Gesù invece simpatizza coi cattivi e trascura i propri interessi; si può prevedere che con la sua bontà e sprovvedutezza andrà a finir male".
Quante volte anche noi se qualcuno nel nostro ambiente lancia un'idea originale o propone un'azione buona abbiamo reazioni ostili. Sono i pregiudizi che ci spingono a demolire, comunque a criticare. E' la storia di sempre che per il Figlio di Dio ha significato la Passione e la morte.
Ricordiamo a questo proposito il monito di Papa Francesco: "Si può uccidere con le parole". E Chiediamo al Signore di donarci parole e pensieri puliti.
La voce della preghiera
"Al sorger della luce,
ascolta o Padre Santo
la preghiera degli umili.
Dona un linguaggio mite,
che non conosca i fremiti
dell'orgoglio e dell'ira.
Donaci occhi limpidi
Che vincano le torbide
Suggestioni del male."
Inno del giovedì - lodi mattutine
Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com