Omelia (24-01-2016) |
Michele Antonio Corona |
La prima lettura ed il vangelo si snodano intorno al libro, alla lettura liturgica, all'ascolto di una parola che fa comunità e che svela l'opera di Dio. La seconda lettura approfondisce, attraverso la metafora del corpo, l'unione tra le membra della comunità e la loro sintonia in Gesù. L'attenzione maggiore la poniamo sulla pagina evangelica, come culmine dell'itinerario che la liturgia della Parola ci offre. Sono state unite due parti distinte del testo lucano: il prologo iniziale del vangelo e la prima attività apostolica del Cristo. È evidente che non c'è violenza sul testo, ma si è scelto di evidenziare il modo in cui il terzo evangelista vuole portare avanti il suo compito di evangelizzatore. Nel prologo si sottolinea il suo lavoro di raccolta, cernita e strutturazione del materiale acquisito. Inoltre la finalità di questo lavoro è indirizzato ad una persona (reale o simbolica, come Teofilo), mostrando quanto il vangelo sia "a misura d'uomo", non nel senso che sia limitato, ma che si rivolge a persone reali e concrete. Luca afferma di aver accolto la trasmissione del vangelo da testimoni oculari che hanno visto e vissuto l'opera di Gesù. La ricerche sono state esplicitamente "accurate" con totale apertura all'ascolto di un messaggio che è sconvolgente. Luca non ha affastellato il materiale raccolto in modo disordinato e approssimativo, ma al contrario ha strutturato secondo uno schema teologico e narrativo. La seconda parte del vangelo liturgico presenta la lettura sinagogale del libro profetico da parte di Gesù e soprattutto la sua interpretazione attualizzante e messianica del messaggio profetico. Tra i vari dettagli si deve sottolineare il gesto compiuto da Gesù dopo la lettura di Isaia: "riavvolse il rotolo". La profezia è ormai chiusa perché si è realizzata in lui, la parola di Isaia è divenuta carne in Gesù. Nel sedersi Gesù si mostra non un commentatore qualsiasi di questa parola, ma egli stesso parola magistrale che insegna con la vita. Potrebbe aiutarci ad allargare lo sguardo sulle parole di Gesù ricordare la prassi liturgica nella sinagoga. Ogni porzione di Torah (Pentateuco) era affiancata da un brano dei profeti che approfondiva il messaggio. Il testo che Gesù ha letto (Is 61) era connesso con la parashah (segmento della Torah) di Dt 29,9-30,20. In esso si sottolinea in primo luogo l'adesione all'alleanza gratuita e libera di Dio. Le conseguenze negative dell'eventuale rifiuto dell'alleanza con la prospettiva dell'esilio. L'offerta di riconciliazione da parte di Dio e la conversione del popolo ed infine la famosa sezione delle due vie: "Io pongo oggi davanti a te la vita e la morte, il bene ed il male". Gesù offre il compimento di quell'alleanza e presenta cosa è vita e cosa morte. Una salvezza non rimandata nel tempo, ma che si compie nell'oggi della vita e dell'incontro con lui: "Oggi si è compiuta questa Scrittura". |