Omelia (25-01-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su At 22,6-8

"Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?". Io risposi: "Chi sei, o Signore?". Mi disse: "Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti"."

At 22,6-8


Come vivere questa Parola?

Il protagonista è Saulo di Tarso: Colui che cambierà nome in Paolo e diventerà "Apostolo delle genti".

Stava andando a Damasco per realizzare una strage di quanti si erano convertiti al Cristianesimo: una corrente ereticale secondo gli israeliti, non solo osservanti ma anche duri di cuore e chiusi all'irruzione del Vangelo: novità del progetto di Dio che è salvezza.

A un tratto una gran luce investe Saulo disarcionandolo da cavallo. Una voce perentoriamente lo interroga: perché mi perseguiti? E rivela di essere Gesù stesso.

Sì, lo sappia Paolo! E' il Signore stesso che egli perseguita nella persona dei cristiani a cui nega la libertà di vivere la propria Fede.

La verità folgorante che ne emerge è questa: ciò che facciamo a qualsiasi uomo, di fatto o potenzialmente cristiano noi lo facciamo a Cristo Signore. Egli infatti, nel Vangelo, ha proferito queste parole: "Qualsiasi cosa facciate a uno di questi piccoli (piccoli si può essere in tanti sensi) la riterrò fatta a Me". Così la vita diventa più preziosa: all'insegna di una luce di fede e di responsabilità.


Spirito del Signore, non permettere che io viva nella inconsapevolezza. Dammi di trascorrere i giorni nella bella relazionalità che mi impegna a trattare ognuno con rispetto e cuore aperto alla certezza che non ho a che fare solo con un uomo o una donna ma con il prolungamento di Gesù che vive oggi in loro come in me.


La voce di un beato

"Non cercare di raggiungere Dio col tuo intelletto, non ci riuscirai mai; raggiungilo nell'amore: ciò è possibile."

C. de Foucauld


Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org