Commento su Mc 4, 26-27
"Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa."
Mc 4, 26-27
Come vivere questa Parola?
Tutte aderenti alla vita le parabole del Regno di Dio. Bisogna notarlo subito perché in effetti il Regno di Dio non è qualcosa di stratosferico, ma è il cuore stesso di una vita che accoglie ciò che Gesù ci ha ottenuto con il Suo Mistero Pasquale di morte e resurrezione, cioè il trionfo della Vita: quella che ci è donata da Dio.
E allora ecco - a pennello! - la parabola dell'uomo che sparge il seme sul terreno. Quel seme ha tale potenzialità di vita che si aggiusta da solo a germogliare e crescere a suo tempo senza che il seminatore debba continuamente affannarsi, intervenendo nel suo evolversi.
Il Regno è di quel Dio di cui siamo figli adottivi in Cristo Gesù. In Lui siamo eredi della gloria futura e di quella grazia attuale che ci dà di crescere "germogliando" giustizia pace, gioia e dono di noi stessi là dove siamo chiamati a vivere.
Non è qualcosa di vistoso né di appariscente il Regno di Dio! Però è di una potenza inaudita. Proprio come il seme che, caduto sotto il tuo sguardo, può non stupirti affatto e cadere a terra senza che tu te ne accorga, ma poi si rivela potenza di vitalità che dà buon frutto.
Signore, accresci la mia Fede nella tua invisibile strategia circa il Tuo Regno. Fa' che il mio cuore sia buon terreno che accoglie la grazia e poi crede con ferma fiducia che, se non metto voluti impedimenti, germoglierà e darà frutti di bene: pace e gioia per me e per i fratelli.
La voce di un grande pensatore
"Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui."
Blaise Pascal
Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org