Commento su 1 Re 3, 7-9
«Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male».
1 Re 3, 7-9
Come vivere questa Parola?
Anche la figura di Saul ci presenta tratti di sapienza vissuta nella responsabilità e nel pieno affidamento a Dio.
Anzitutto ha coscienza dei suoi limiti: la giovane età non gli permette certo di regnare da esperto. Parla poi a Dio con grande semplicità dicendo che proprio non sa come regolarsi. Quello che però ci colpisce è che non cade nello scoraggiamento, tantomeno nel rifiuto di accettare quanto Dio ha disposto per lui.
Al contrario lascia che la sua tensione dolorosa, la sua preoccupazione siano calati interamente in preghiera. Ecco il Signore è lì a suggerirgli le parole stesse della preghiera così coraggiosa e fiduciosa nello stesso tempo.
Signore Gesù, tu che sei venuto per guarire i malati, ti chiedo di donarmi un cuore docile al ascolto della tua Parola, un cuore docile ad accogliere quello che tu vuoi dirmi, per vivere nell'obbedienza alla tua volontà di pace e bene per me e per i miei fratelli.
La voce di un teologo
"Chi non vuole ascoltare prima Dio, non ha nulla da dire al mondo."
Hans Urs von Balthasa
Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org