Omelia (14-02-2016)
don Giovanni Berti
Il maestro di paure

Clicca qui per la vignetta della settimana.

Poco dopo aver letto il brano di Vangelo di questa prima domenica di Quaresima che ci racconta dei 40 giorni di Gesù nel deserto, apro il giornale on line e leggo il titolo in testa a tutti gli altri: "Primo ministro francese: Ci saranno altri grandi attentati dell'Isis in Europa!". Più o meno tutti gli altri giornali riportano questo annuncio che risulta davvero inquietante, e anche se siamo in piena settimana di festival di Sanremo, la musica del mondo sembra davvero virare verso note drammatiche e terribili. E in coda a questo annuncio di Valls, un altro politico, il primo ministro russo, fa intravedere un nuovo inizio di guerra fredda tra Russia e Occidente.
Ho pensato allora di nuovo al Vangelo, e in particolare a Gesù che per 40 giorni (indicazione temporale ovviamente più simbolica che di cronaca) si stacca da tutto e tutti per sperimentare l'unica cosa che veramente conta, cioè la presenza di Dio nella propria storia personale e mondiale.
L'irruzione in scena del diavolo con le sue seduzioni concrete che riguardano la fame, la ricchezza e il potere, rende improvvisamente affollato il deserto di Gesù, fuori e anche dentro di lui. Il tentatore, anche se più correttamente sarebbe bene chiamarlo seduttore, vuole stuzzicare le paure umane dell'uomo Gesù perché sia da esse guidato.
Lo seduce sulla fame, un bisogno legittimo, chiedendogli apparentemente una cosa da poco, cioè trasformare una pietra in pane. Sembra poco, ma ha un costo molto elevato dal punto di vista di libertà personale. Gesù è tentato di mettere una parentesi sulla vera fame dell'uomo, che non è quella del cibo concreto, ma quella dell'amore, amore per Dio e per il prossimo.
Gesù viene sedotto anche sul potere, stuzzicato dalla paura di non farcela con le proprie forze e quelle che gli donerà Dio suo Padre. Il seduttore lo vuole convincere che solo se compie gesti eclatanti e di potere il Maestro di Nazareth potrà avere successo e arrivare ad imporre velocemente il suo messaggio. Gesù sceglie invece nel deserto quello che poi sceglierà in tutta la sua vita, cioè la strada dell'amore umile e della pazienza misericordiosa, arrivando addirittura a perdere ogni dignità umana sulla croce pur di salvare ogni essere umano. Infatti Gesù dichiarerà la propria regalità universale non su un alto trono umano e con i segni del potere, ma coronato di spine, pestato a sangue e nudo davanti ad un lontano governatore di una infima provincia romana, il quale lo farà crocifiggere su una croce cacciato fuori dalla città santa di Gerusalemme, e non certo sul punto più alto del suo maestoso tempio.
Gesù è sedotto sulle paure umane che satana vorrebbe diventassero il vero punto su cui far girare tutta la sua azione umana e spirituale.
E' quindi la paura la vera nemica dell'uomo, e di questa paura ci sono tanti servitori anche oggi, nei nostri deserti di vita. Ed è a questa paura che siamo chiamati a reagire come Gesù, accettando la sfida del deserto, anche se costa interiormente e ci fa provare, fame, sete e solitudine. I seduttori della paura, vogliono farci credere che solo armandoci, alzando muri, diventando diffidenti e accumulando sicurezze economiche potremmo affrontare il deserto della vita senza soccombere. Ma in questo modo forse avremo meno paura ma saremo meno liberi e più soli di Dio e di coloro che Dio ci mette accanto.
Sempre scorrendo la pagina delle notizie, vedo che ha preso il terzo o quarto posto (meno male non è scomparsa) la bella notizia dell'abbraccio atteso da mille anni tra il vescovo di Roma e il patriarca di Mosca. E' un abbraccio tra due storie che erano iniziate insieme ma poi per i motivi più disparati (che non hanno nulla a che fare con il Vangelo) si sono divise. Come ha detto bene papa Francesco, l'unità si fa camminando e credendoci. Questa notizia è come una ventata di rugiada nel deserto delle paure mondiali, perché ci aiuta a capire che l'ultima parola di Dio è sempre la pace e non la guerra e la divisione.
E io in mezzo a queste notizie di paura e di conforto, sono chiamato a scegliere da che parte stare e di chi fidarmi: del maestro di paure che è il diavolo o del maestro dell'amore che è Gesù?


Clicca qui per lasciare un commento