Commento su Mt 16,15-17
"Disse loro: "Voi chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli."
Mt 16,15-17
Come vivere questa Parola?
Per me chi è Gesù? Questa è la domanda decisiva che il vangelo oggi pone a ogni uomo o donna che voglia seguirlo. Da alcuni anni Gesù di Nazaret cammina per le strade della Galilea, e l'eco della sua fama è giunto fino in Giudea. Alcuni lo cercano per i suoi miracoli, altri lo guardano con sospetto perché sovverte le loro attese di un Messia potente. Ecco che un giorno, mentre si trova in disparte con i suoi discepoli, Gesù chiede loro informazioni su ciò che la gente pensa e dice di lui. Le risposte sono diverse, ma Gesù incalza, vuole una risposta più mirata: "Ma voi", voi che mi seguite, che vivete con me, che mi ascoltate e siete testimoni del mio parlare e agire, del mio stile di vita, "voi chi dite che io sia?". Forse, dopo un silenzio un po' imbarazzato, Simon Pietro, con audacia, coraggio e convinzione esclama: "Tu sei il Cristo, cioè il Messia, il Figlio del Dio vivente". E' lo Spirito che ha parlato in lui. Per questo Gesù lo chiama "Beato".
In un momento di silenzio, oggi cercherò di rispondere a queste domande: Chi è per me Gesù? Lo vedo e lo sento come fondamento della mia vita? Lo sento come una presenza sempre accanto a me, che trasforma e riplasma la mia vita ogni giorno?
La voce di Papa Francesco
"Dio accarezza le nostre ferite. Noi guardiamo al cielo, tante stelle, tante stelle, ma quando si leva il sole, al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono. E così è la misericordia di Dio: una grande luce di amore, di tenerezza. Dio perdona con una carezza, accarezzando le nostre ferite."
Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com