Commento su Lc 15, 20-21
"Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò."
Lc 15, 20-21
Come vivere questa Parola?
Lungo i secoli, questa Parola di Gesù è stata raccontata, commentata, raffigurata nell' arte e ha commosso donne e uomini di tutto il mondo, soprattutto coloro che si erano allontanati da "casa". La parabola è un'esaltazione, una difesa della misericordia di Dio verso i peccatori. E' un canto di gioia che celebra la felicità di chi ha ritrovato ciò che aveva smarrito.
"Un uomo aveva due figli". Ecco come inizia il racconto: è la storia di sempre. "Il più giovane dei due disse al padre". C'è una giovinezza che manifesta un atteggiamento molto frequente anche oggi perché dice al padre: "dammi la parte del patrimonio che mi spetta". È il peccato della pretesa autosufficienza. Ciò che colpisce in questa prima parte del testo è il "silenzio" del Padre. Un Padre rispettoso della tua libertà, che si "annulla" di fronte alla tua scelta La storia continua mettendo al centro le esperienze drammatiche del figlio che, a un certo punto, decide di tornare dal padre, non senza timore e vergogna. Ma "Quando era ancora lontano...". Sorpresa! Il padre lo vide. Per capire, l'evangelista usa per noi dei verbi: i verbi dell'amore.
Per quanto lontano il Padre lo vede sempre; nessuna oscurità e tenebre può sottrarlo alla sua vista. L'occhio è l'organo del cuore: gli porta l'oggetto del suo desiderio. Lo sguardo di Dio verso il peccatore è tenero e benevolo come quello di una madre verso il figlio malato "si commosse". È il verbo che definisce la figura del padre. "Commosso" vuole dire: "gli si sono mosse dentro le viscere". Letteralmente "fu colpito alle viscere". L'evangelista Luca attribuisce a questo padre i sentimenti di una madre.
Oggi, in un momento di silenzio, mi getterò ai piedi del Padre e lo ringrazierò per la sua attesa amorosa che sempre mi riserva quando mi allontano da casa
La voce di Sant'Agostino
"Correte, io vi reggerò (Is. 46.4); io vi condurrò al traguardo, e là ancora io vi reggerò"
Agostino, Confessioni 6.16.26
Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com