Omelia (06-03-2016) |
padre Paul Devreux |
Gesù si sforza di accogliere tutti, per essere immagine del Padre fantastico, che ci vuole rivelare. I pubblicani e i peccatori lo ascoltano perché scoprono, tramite lui, un Dio che non li giudica, non li condanna, ma li accoglie. I Giusti, la gente per bene è perplessa, e lo critica. Gesù va incontro anche a loro e prova ad aprire loro gli occhi, raccontando questa parabola. Parla di due fratelli che ci rappresentano. Il più giovane vede il Padre come un ostacolo alla sua felicità. Il Padre rispetta la sua scelta e lo lascia andare, senza fargli pesare la sofferenza che gli arreca. Quando poi torna, non perché pentito, ma solo perché affamato, il Padre lo accoglie e fa festa, senza rimproverargli nulla. Per lui, ciò che conta, è che è ritornato vivo; basta. Il fratello maggiore si scandalizza. Il Padre va incontro anche a lui. Prova a fargli capire che il fatto che sia tornato vivo è più importante di tutti i suoi ragionamenti morali, e gli fa anche notare che tutto quello che cerca di meritare con il suo lavoro e i suoi sacrifici è già suo. Perché questo Padre eccezionale è cosi incompreso e rifiutato?
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