Omelia (19-03-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 2, 49

«Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?»

Lc 2, 49


Come vivere questa Parola?

La festa di san Giuseppe ci porta dentro al mistero della paternità. Quella divina, quella umana. L'episodio al tempio, dove si mescolano l'angoscia di un padre e di una madre per aver perso il proprio figlio per diversi giorni e la rivelazione della missione esigente del piccolo, illumina entrambi gli aspetti di questa paternità. Custodire, proteggere, ma anche far crescere, avviare alle responsabilità, aprirsi alla propria vocazione e mandare (lasciare). Giuseppe cosa avrà pensato a sentire quelle parole di Gesù dodicenne al tempio? Parole che suonano un po' sgarbate, pretenziose, come quelle di tanti adolescenti che mettono in discussione la capacità genitoriale di noi adulti.

In fondo lo aveva indirizzato proprio lui a questo, facendogli amare le scritture, orientandolo a Dio in ogni tempo dell'anno, della giornata, in qualsiasi situazione si trovasse. Giuseppe aveva custodito non solo la persona di Gesù, ma anche l'immagine di Dio in lui. L'aveva contemplata e aveva permesso ad essa di esprimersi. Ecco il risultato. Le cose del Padre mio sono la mia vita, la mia missione, non lo sapevi?

Sì, Giuseppe e anche Maria lo sapevano. Ma come per altre cose che si sanno, quando si realizzano, spiazzano, obbligano a fare i conti velocemente con la realtà e chiedono tempo per essere assimilate, comprese.


Signore, affidiamo a san Giuseppe il bisogno di paternità del nostro tempo.


La voce del nostro tempo

È un padre nuovo quello di cui siamo alla ricerca: un padre Testimone, non più in grado - come la storia si è incaricata di dimostrare - di incarnare il Senso, la Legge, la Verità, bensì di testimoniare con la propria vita e le proprie scelte un Senso possibile, una Legge possibile, una Verità possibile. Il padre-testimone può essere anche un padre adottivo, non essendo il sangue, bensì la capacità di mostrare il legame fra legge e desiderio, la sua qualità essenziale.

Massimo Recalcati


Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it