Omelia (20-03-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 23, 39-43

«Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". E disse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi sarai con me nel paradiso».

Lc 23, 39-43


Come vivere questa Parola?

La Domenica delle Palme ci introduce nella Settimana Santa, la più grande delle settimane dell'Anno liturgico. La liturgia odierna ha due parti: la prima è simboleggiata dai rami di ulivo o di palma che i fedeli tengono in mano durante la processione, in un clima di gioia e di festa; la seconda è la santa Messa dominata dalla lettura della Passione del Signore, improntata invece a mestizia e a un profondo senso di commozione intensa e drammatica.

Costretto dalla brevità, ho scelto come spunto della nostra meditazione il commovente episodio del "buon ladrone" riportato nel Vangelo odierno e che è proprio ed esclusivo di Luca, lo "scriba della mansuetudine di Cristo".

Del ‘buon ladrone' si è detto di tutto e di più, persino che ha rubato in extremis il paradiso! Egli, diversamente dal suo compagno, che si era associato al disprezzo dei capi e dei soldati, riconosce e difende l'innocenza di Gesù, e ha avuto la fede e il coraggio di affidarsi totalmente a Lui, anche in quelle condizioni infamanti. "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" è il grido accorato della sua preghiera. E la risposta di Gesù non tarda a farsi sentire, preceduta dalla formula caratteristica delle sentenze più importanti: «In verità io ti dico: oggi sarai con me nel paradiso». È un'assicurazione solenne della salvezza e - si noti bene - di una salvezza già per l'oggi, perché il futuro escatologico della salvezza è già qui.

La salvezza del ‘buon ladrone' è la sintesi e il primo frutto della "buona notizia" del Vangelo della misericordia, che consiste nella comunione con Gesù nel suo Regno. Egli infatti è venuto a cercare ciò che era perduto, a chiamare i peccatori a conversione, ha condiviso la mensa coi pubblicani, è entrato nella casa di Zaccheo, ha scelto Levi tra i Dodici, ha accolto la peccatrice anonima. Ora muore tra due malfattori, condividendo il loro destino di infamia. È con questo estremo gesto di solidarietà che Gesù dà la salvezza a chi crede e si converte. Insomma, non c'è situazione umana di miseria e di peccato che possa escludere dalla salvezza, anche per il criminale, che muore a causa dei suoi delitti, rimane la speranza di essere salvato.


Oggi ripeterò più volte, con fede profonda e grande umiltà, il grido della preghiera semplice del ‘buon ladrone': "Gesù, ricordati di me". Come vorrei sentire anch'io, nell'ultimo istante della mia vita, quella consolante parola di salvezza: «In verità io ti dico: oggi sarai con me nel paradiso».


La voce di santa Teresina del Bambino Gesù

"Occorrerà che Dimas (il nome leggendario attribuito al ‘buon ladrone') sia lavato nel sangue del Redentore. Gesù morirà per dare la vita a Dimas ed egli entrerà nel Regno Celeste nello stesso giorno del Figlio di Dio"

Da la Fuga in Egitto PR, 6


Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it