Omelia (25-03-2016)
padre Gian Franco Scarpitta
La croce di Cristo: stoltezza o amore?

Nell'illusione di testimoniare una presunta fede, in nome di un presunto Dio, oggi si semina il terrore e si sparge sangue mettendo in crisi la tranquillità della nostra convivenza. Il fanatismo e l'intolleranza religiosa, la volontà di imporre le proprie idee in fatto di religiosità, la presunta egemonia di un popolo credente che si assurge con violenza su tutti gli altri formando uno Stato nazionale che dissemina sangue e distruzione, ci costringono ad assistere a inaudite scene di morte e di paura proprio nei giorni in cui da parte nostra si celebra un Dio del tutto diverso. Chissà se finalmente si raggiungerà il buon senso e la ragionevolezza sufficienti almeno a capire che uccidere e sterminare non è da esseri umani, che la barbarie e la guerra sono inutili espedienti inappaganti, soprattutto quando li si voglia legittimare con una fede? A dire il vero anche in casa cattolica abbiamo faticato molto per capire che l'intolleranza e i roghi non erano atti a convertire nessuno, ma che piuttosto il dialogo, l'accoglienza e l'amore sono evidenze del vero Dio che converte e richiama tutti a sé.
Di questo Dio fatto uomo che noi professiamo, Gesù Cristo, ci parla esplicitamente Paolo, il quale con forza smentisce le aspettative di chi preferisce un Dio a misura della propria volontà: "Mentre i Giudei chiedono miracoli e i pagani cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio..." (1 Cor 1, 22 - 24) Paolo oppone Gesù Cristo a coloro che pretendono un Dio che si rende credibile per mezzo di prodigi e segni miracolosi (i Giudei) e a quanti chiedono che Dio possa essere dimostrato scientificamente o per mezzo di elucubrazioni razionali e filosofiche (i pagani) oppone un Ente Supremo che ha spogliato se stesso facendosi uomo e diventando in tutto simile a noi, umiliandosi e sottomettendosi alle riprovazioni degli uomini, alle persecuzioni, alle ingiustizie e ai vituperi per poi essere messo a morte su una croce. Non un Dio miracoloso o apodittico per evidenza di segni o dimostrazioni, ma un Dio crocifisso. Che afferma cioè la sua potenza in ciò che sapienti e miracolisti concepiscono come illogico, assurdo e irrazionale, addirittura pazzo. Collocandoci dal solo punto di vista umano, infatti, come potrebbe essere concepibile un Dio inerte e passivo alle percosse e alle umiliazioni? Come concepire un Signore onnipotente che non reagisce a chi lo inchioda sulla croce, che rimane passibile e sottomesso quando potrebbe debellare chi lo sta malmenando? E tuttavia è proprio questo è il Dio cristiano che annuncia Paolo e che noi professiamo con orgoglio mentre attorno a noi si dissemina il panico e la morte: un Dio scandaloso e stupido per chi non si distacca dal pensiero propriamente umano, ma che in realtà manifesta la sua forza e la sua preponderanza proprio nel rendersi agnello votato al macello (Is 52 - 53). E' esattamente in quello che altri definiscono indecenza e pazzia che Gesù dimostra di essere il vero Dio Sapiente e Onnipotente e che noi con forza professiamo essere tale, per il semplice fatto che noi consideriamo mezzi di salvezza quelli che altri vedono espressioni di stoltezza.

Non la coercizione o la costrizione e neppure il timore reverenziale o lo spasimo per una pena potranno mai convincere l'uomo riguardo all'esistenza di un Dio che lo ha creato e che è suo sostegno di provvidenza, ma piuttosto l'amore e il servizio nei suoi confronti. Se l'uomo è abbandonato a se stesso in virtù dei vizi, delle passioni e della peccaminosità di cui è vittima inconsapevole, l'unico modo per salvarlo è dimostrargli che Qualcuno lo ama e si interessa di lui. Se l'uomo è invischiato dal peccato con cui ostinatamente si oppone alla comunione con Dio rovinando se stesso e perdendo la vita, l'unico modo per salvarlo, da parte di Dio, è dare la vita per lui. Gesù Cristo è appunto il vero Dio che salva l'uomo poiché sulla croce paga il prezzo dei peccati di tutti gli uomini, ci riscatta e guadagna loro la vita. In Gesù Cristo crocifisso l'uomo viene giustificato, cioè messo in condizioni di essere gradito a Dio per cui occorre non peccare, ma se qualcuno ha peccato abbiamo ora un avvocato presso il Padre (1Gv 2, 1).
La vera onnipotenza e la vera sapienza consistono dunque nell'amore che Dio dimostra smisurato e consistente nella croce del suo Figlio. Dio è davvero sapienza e potenza se accetta di morire sulla croce, molto più di quando si fa trovare per mezzo di segni o elucubrazioni mentali. L'amore è la sola arma vincente e da parte nostra siamo orgogliosi di esaltare la croce che di essa è strumento, quando altri la definiscono stoltezza, pazzia o irragionevolezza.
Nella riverenza oggettiva della croce lignea noi veneriamo l'amore con cui Dio supera le amarezze e le assurdità di questa nostra vita, prevarica le nostre ingiustizie reciproche e ha ragione del nostro falso orgoglio. Ma siamo convinti che la croce di Gesù Dio Amore sia la vera risposta a chi continua a disseminare morte e terrore in nome di un Dio davvero falso e subdolo.