Omelia (30-03-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 24,13-35

«Nello stesso giorno della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo».

Lc 24,13-35


Come vivere questa Parola?

Gesù incontra i due amici in una situazione di paura e mancanza di fede. Le forze della morte e la croce, avevano ucciso in loro la speranza. Gesù si avvicina e cammina con loro, ascolta la loro realtà e fa domande con semplicità e attenzione. Evoca la Bibbia e conduce, pian piano, a riflettere su quanto avevano dimenticato: "Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?" E' un rimprovero fraterno che consegna ai due amici la chiave per comprendere gli eventi che hanno vissuto. Ora camminano più svelti. C'è una luce sulla strada: quello strano compagno di viaggio che si rivelerà pienamente allo spezzare del Pane.


La mia preghiera di oggi: "La tua Parola, Signore, è lampada ai miei passi!"


La voce di un teologo

Se vogliamo conoscere il vero volto di Dio, bisogna che l'amore sia già presente nella nostra vita, perché Dio è amore. I due discepoli di Emmaus hanno cominciato con l'invitare il viandante sconosciuto a fermarsi nella loro locanda e soltanto allora hanno potuto conoscerlo.

Cl. Geffré


Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com