Omelia (06-01-2005)
Totustuus
Commento Matteo 2,1-12

TEMA DELLE LETTURE

È il profeta Isaia che prepara la scena per il tema della solennità di oggi. Egli presenta una visione del giorno, molto vicino, quando tutti i popoli della terra verranno per riconoscere iL Signore. Isaia prevede moltitudini di popoli carichi di doni che giungono a Gerusalemme in adorazione. Oro ed incenso saranno fra i doni. Il salmo 72 dice lo stesso. Anche i re verranno con omaggi a riconoscere e ad adorare il Signore. Paolo insiste che è sua missione speciale quella di predicare ai pagani, ai Gentili, perché è convinto in fede che essi stati stati chiamati allo stesso destino. Perciò, Dio deve essere mostrato a tutti. Matteo richiama un evento singolare avvenuto alla nascita di Gesù. Viaggiatori partiti di lontano riconoscono in una mangiatoia il re dei Giudei. Portano con sé doni regali. Matteo presenta in microcosmo l´adempimento delle profezie, la "esposizione" di Dio a tutte le nazioni. Anche un potere malvagio è consapevole di questo evento significativo, ed è intenzionato a distruggere la bontà.


MESSAGGIO DOTTRINALE

L´universalità dell´adorazione. La nota nuova nella profezia di Isaia è il fatto che il Dio d´Israele attrarrà tutte le nazioni a sé in adorazione. Israele non è stato scelto da Dio come suo popolo eletto in modo esclusivo, ma per essere il centro che attrarrà ogni popolo a Dio. In Paolo, il fatto dell´identità cristiana non è qualcosa che disgiunge i cristiani dagli altri, non è una fonte di divisione dagli altri, ma una chiamata, una missione per determinare quella che sarà la realtà futura; il Regno universale di Dio.

Riferimenti nel catechismo: i paragrafi 813-822 si riferiscono all´unità della Chiesa, alle ferite all´unità e ai passi verso di essa; i paragrafi 830-856 trattano della natura cattolica della Chiesa, di chi appartiene alla Chiesa cattolica, della Chiesa e dei non-cristiani e della missione della cattolicità della Chiesa.

L´Epifania di Nostro Signore. Il titolo dato a questo evento potrebbe fuorviare portando a pensare in termini grandiosi. L´evento è autentico; le circostanze sono sconcertanti, se si compara la magnitudine della visione di Isaia con l´abiezione della nascita di Dio nel tempo. Non era questo il modo in cui molti credevano che la profezia si sarebbe adempiuta. Perché Dio sceglie così, opta per questo adempimento in tono minimo, di contro all´adempimento spettacolare della Seconda Venuta? Perché Dio sta in una mangiatoia?

Riferimenti nel catechismo: il paragrafo 528 si riferisce all´Epifania di Nostro Signore.

La fede degli uomini saggi. Ci viene dato di capire che questi uomini avevano viaggiato a lungo, guidati da segni a volte poco chiari. Avendo smarrito la via, chiesero a consiglio. Quel che per altri è una citazione a memoria delle Sacre scritture è per loro un´indicazione pratica. Essi arrivano ad una mangiatoia. Potrebbe non esser stato quel che si aspettavano. Adorano il bambino a motivo dei segnali che hanno seguito. Essi vedono le circostanze visibili di un bambino con sua madre, nella mangiatoia di una stalla; ma percepiscono il re dei Giudei. Percepiscono una realtà che è di gran lunga oltre il suo aspetto esteriore, visibile. Nel testo, molto è dato per scontato riguardo a questi uomini: la loro attiva ricerca di significato, una vita spesa in questa ricerca, la tenacia nella loro lotta per il discernimento del bene e del male, la sapienza della fede nel vedere segni e capire il loro significato.

Riferimenti nel catechismo: i paragrafi 153-165 si riferiscono alle caratteristiche della fede; i paragrafi 1814-1816 trattano della virtù teologica della fede; i paragrafi 2087-2089 si riferiscono al dovere della fede.


APPLICAZIONI PASTORALI

Alcuni possono pensare che i giorni di un credo siano finiti con l´esplosione della cristianità Medievale. Parlare di una fede universale può essere considerato da certi un pensiero pericoloso, utopico. Alcuni possono vedere l´unità della fede in termini semplicistici di uniformità di di pratica. Altri, in termini altrettanto semplicistici, possono accettare differenze profonde della fede, o nessuna fede del tutto, come fosse un fatto di minimo peso in una società pluralistica.

Non è facile comprendere la chiamata all´evangelizzazione universale in questi giorni di frammentazione globale delle idee e delle credenze. Cosa vuol dire evangelizzare? Accettiamo o rifiutiamo le idee diverse? Come valutiamo le altre religioni? Cosa dovremmo fare di fronte all´ostilità e al rifiuto del Vangelo? Come si evangelizza? Quali sono i fenomeni e gli atteggiamenti importanti delle nostre vite? La credenza religiosa è cosa ristretta all´ambito meramente "privato"?

La Chiesa cattolica ha riflettuto, e dato risposte, a queste difficili domande, in manier anotevole nei documenti del Concilio Vaticano II. I cristiani hanno bisogno di arrivare al cuore della loro fede e di avere un´idea chiara, lucida di quel che significa, di come annunciare una fede autentica in tutte le circostanze. Non possiamo lamentarci, né vivere nel passato. La nostra sfida è capire il tempo presente e come fare per meglio illuminare la vita e la società con il Vangelo. Non è un compito semplice.

In questi tempi di culture sub-religiose (cfr. C. Dawson) è importante ricordare che l´esperienza religiosa è vitale per la vita nella società. La religione non è, come alcuni pensano, un accessorio opzionale nella vita dell´individuo o della società. Il desiderio dell´assoluto, la fame di comunione e la richiesta di certezze sono passioni umane che hanno bisogno di trovare una autentica e opportuna risposta. La persecuzione atea e il terrorismo fanatico sono, in maniere diverse, entrambe degli esempi di "una passione religiosa alienata dalla sua natura. (Esse) sono una letale malattia della mente" (crf. J. Ratzinger).

Se i modelli semplicistici sono da scartare, si può cercar meglio i segni genuini della verità religiosa nel panorama mondiale delle credenze culturali. "Ogni popolo possiede una sua indigena e originaria saggezza" (n. 3, Fides et Ratio).

Quando la ricerca dell´unità della fede è ispirata da un senso comune di obiettivo, quando è mossa da amore, quando c´è la sapienza per distinguere l´essenziale dall´inutile, quando una molteplicità di forme può essere riconosciuta, allora la ricerca dell´unità può cominciare. Questo richiede da parte dei cristiani una profonda conoscenza e coerenza di vita della propria fede. L´unità è anche un segno dell´amore cristiano. Come cristiani, siamo chiamati a costruire l´unità all´interno del matrimonio e nella vita familiare, e nella nostra società. C´è una base umana per l´unità.