Commento su Ap 5,11-14
Collocazione del brano
Continua la nostra lettura dell'Apocalisse alla ricerca dei brani che ci mostrano la gloria di Gesù Cristo nelle varie visioni di Giovanni evangelista.
Dopo le lettere inviate alle sette chiese dell'Asia Minore (capp. 2-3), vi è la visione del trono di Dio, con la sua corte (capp. 4-6). Colui che era seduto sul trono aveva in mano un libro chiuso da sette sigilli. Nessuno poteva aprire questo libro se non l'Agnello che è stato immolato. Comparve l'Agnello, si presentò a Dio e prese il libro chiuso. Tutti i presenti alla corte celeste allora intonarono un inno di lode all'Agnello. La nostra lettura di oggi è parte di questo inno.
Lectio
Io, Giovanni, 11vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia
Giovanni introduce le sue visioni con questo ritornello: io Giovanni vidi. Egli realizza con fedeltà il compito che gli è stato affidato, quello di guardare e di scrivere. In questa visione egli si trova davanti alla corte celeste. Vede il trono di Dio, attorno al quale vi sono 24 seggi sui cui sedevano 24 anziani. Per alcuni commentatori essi rappresentano le comunità dei cristiani, per altri sono la storia dell'umanità. Vi sono i quattro esseri viventi (4,6-8) nelle cui sembianze Ireneo di Lione ha identificato i quattro evangelisti. In realtà Giovanni li riprende dalle visioni di Ezechiele 1, dove i quattro animali reggono il trono di Dio e rappresentano il mondo creato. Gli angeli che attorniano il trono sono miriadi di miriadi. Le miriadi (10.000 unità) erano le unità militari. Tutto l'esercito del cielo è attorno al trono di Dio, al suo servizio.
12e dicevano a gran voce: «L'Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione».
Gli anziani e gli esseri viventi stavano cantando un canto nuovo all'Agnello. Ad essi si uniscono ora le voci degli angeli. L'Agnello è una figura di Cristo, che è stato ucciso per la salvezza, non solo di Israele, ma di tutti i popoli della terra. Ecco perché il canto celebra la sua dignità, egli è degno di ricevere da Dio la potenza, la ricchezza, e tutti i beni di cui si parla in questo inno. Sono sette il numero della pienezza. L'Agnello proprio perché è stato immolato merita di ricevere tutto.
13Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». 14E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.
Infine tutte le creature del mondo si uniscono a questo canto e come in un ritornello attribuiscono non solo all'Agnello, ma anche a Dio degli attributi simili, per tutti i secoli. L'inno di lode è sceso fino a sotto la terra e nel fondo del mare. Poi ritorna nei cieli, con i quattro esseri viventi che rispondono: Amen, e con i 24 anziani che si prostrano in adorazione.
Meditatio
- Ho mai desiderato di vedere la corte celeste?
- Ho mai rivolto il mio inno di lode all'Agnello che è stato immolato per mia salvezza?
- A chi mai ho dato onore, gloria e lode nella mia vita?