Commento su Gv 21,4
«Gesù stette sulla riva»
Gv 21,4
Come vivere questa Parola?
Gesù si manifesta ai suoi discepoli per la terza volta: si ferma sulla riva del lago e cuoce il pesce per loro. Egli si presenta come la persona che si mette al servizio degli altri, perché li ama. Anche di fronte a Pietro che lo rinnegato per tre volte, egli richiede una triplice professione di amore. Dunque, nonostante il grave peccato, Gesù rimane fedele alla sua scelta di porre Pietro come il primo degli Apostoli e come "pietra" su cui fondare la Chiesa.
E' una realtà molto consolante e incoraggiante anche per noi: ci rende consapevoli che se anche noi pecchiamo e poi ci pentiamo, Dio non ricorda il nostro peccato, ma, pieno di misericordia, ci permette di rimodellare la nostra immagine su quella di Dio. Col cuore riconoscente anche noi - come Pietro - diciamo a Gesù: "Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo" (Gv 21,16).
La voce di Papa Francesco
"Dio è più grande del nostro peccato. [...]E il suo amore è un oceano in cui possiamo immergerci senza paura di essere sopraffatti: perdonare per Dio significa darci la certezza che Lui non ci abbandona mai".
Udienza generale di mercoledì del 30 marzo 2016
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it