Commento su Gv 6, 55
«La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda».
Gv 6, 55
Come vivere questa Parola?
Con un realismo sorprende - tanto che i Giudei se ne scandalizzano - Gesù afferma che il vero cibo e la vera bevanda sono la sua carne e il suo sangue. Egli ci invita ad una profonda adesione alla sua persona Lui, ad avvicinarci a Lui per nutrirci e bere, affinché diventiamo robusti e forti nel cammino della vita.
Carne e sangue riassumono la nostra natura di persone umane: anche la nostra anima è spiritualmente composta di carne e sangue come appunto sono gioie e dolori, serenità e infelicità. Per questo abbiamo bisogno dell'aiuto divino che ci dà Gesù attraverso la sua Parola e la sua Eucaristia.
Unendoci a Cristo, ci uniamo anche ai fratelli e sorelle che condividono la nostra umanità, ci rendiamo disponibili alle loro esigenze e alle loro povertà.
Il tuo pane, Signore, è vero cibo e il tuo sangue vera bevanda. Dacci sempre di questo cibo.
La voce del Catechismo della Chiesa cattolica n°. 1394
Come il cibo del corpo serve a restaurare le forze perdute, l'Eucaristia fortifica la carità che, nella vita di ogni giorno, tende ad indebolirsi (...). Donandosi a noi, Cristo ravviva il nostro amore e ci rende capaci di troncare gli attaccamenti disordinati alle creature e di radicarci in lui.
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it