Omelia (16-04-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv 6,68

«Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».

Gv 6,68


Come vivere questa Parola?

Dopo aver udito le parole di Gesù che si presenta come il pane disceso dal cielo (cf Gv 6,50-51) per cui chi non mangia la sua carne e non beve il suo sangue non avrà la vita (cf Gv 6,53) molti discepoli, ritenendo che il linguaggio fosse troppo duro, si allontanano da Lui. Il Signore ci lascia sempre liberi di accogliere o meno il suo insegnamento: egli vuole dei cristiani autentici che accettano e vivono ogni sua parola.

Petro, a nome di tutti gli apostoli fedeli, risponde che non se ne andrà, perché solo Gesù ha parole di vita eterna, a cui essi credono e che da loro è ritenuto il Messia, il Figlio di Dio.

Nessuna parola di Gesù può essere modificata e annacquata, ma deve essere accettata così come egli l'ha proferita. Rimanere con Gesù significa essere uniti a Lui come tralci alla vite, entrare in intimità con lui, prendere la sua parola e la sua persona come riferimento e modello essenziale della nostra vita. Per il cristiano si tratta di accogliere con coraggio anche le realtà più difficili, la croce, le sofferenze, pur di rimanere fedeli a Gesù: solo così si potrà crescere nel suo amore e nella sua conoscenza, ed entrare nella sua stessa vita.


O Dio, che nell'acqua del Battesimo hai rigenerato coloro che credono in te, custodisci in noi la vita nuova, perché possiamo vincere ogni assalto del male e conservare fedelmente il dono del tuo amore. (Colletta della liturgia odierna)


La voce di un vescovo

Un 'parlare chiaro esige sempre sincero amore alla verità, spirito di umiltà e carità.

Mons. Antonio Riboldi


D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it