Omelia (20-04-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su At 13, 4-5

«Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei».

At 13, 4-5


Come vivere questa Parola?

Chi sono gli inviati dallo Spirito che scendono a Seleucia? Qui si parla di Barnaba e Saulo. Nella lettura liturgica di ieri abbiamo incontrato Barnaba che viene mandato ad Antiochia a vedere quello che succede. Barnaba non solo constata la bontà di quella nuova esperienza, ma rimane lì, con loro. Va a Tarso, a cercare Paolo e con lui si fermeranno almeno un anno ad Antiochia. Segue per loro un periodo a Gerusalemme, per vivere, pregare e confrontarsi con gli apostoli. Il ritorno ad Antiochia gli permette di incontrare amici vecchi e nuovi: tra questi anche Lucio di Cirene, probabilmente lo stesso evangelista Luca! Ma una comunità, la chiesa non ha come obiettivo quello di godere di se stessa. Gli Atti sono il racconto diretto di come la Parola di Dio, non più presente nella fisicità di Gesù, è viva e corre ovunque, per arrivare ad ogni uomo, fino ai confini del mondo. La corsa della parola è inarrestabile. Per questo ricomincia un nuovo andare: Barnaba e Paolo vanno a Cipro e da lì passeranno a Perge, approdando nell'attuale Turchia. Inizia così quello che noi ora chiamiamo il primo viaggio di Paolo. È sempre Barnaba, per ora, il capo spedizione, il saggio che guida un piccolo gruppo a cui appartiene anche Giovanni Marco, il futuro primo autore di un vangelo scritto. Giganti della storia della prima comunità cristiana, che hanno saputo mettere a disposizione risorse personali finanziarie e fisiche, cultura e fede, temperamenti diversi e visioni differenti del mondo, permettendo al vangelo di essere ascoltato e di inculturarsi in molteplici situazioni.


Signore, questi autorevoli testimoni del tuo Regno insegnano ancora a noi oggi cosa sia e come sia giusto evangelizzare. Donaci la loro libertà di spirito per agire con amore, esprimere senza veli la bellezza della tua novità, senza interpretarla solo come una nuova legge, da rispettare e tradurre in regole da osservare.


La voce di papa Francesco

La nuova evangelizzazione è un movimento rinnovato verso chi ha smarrito la fede e il senso profondo della vita. E come il Figlio di Dio è "uscito" dalla sua condizione divina ed è venuto incontro a noi, anche ogni cristiano è chiamato ad andare incontro agli altri, a dialogare con quelli che non la pensano come noi, con quelli che hanno un'altra fede, o che non hanno fede. Incontrare tutti, perché tutti abbiamo in comune l'essere creati a immagine e somiglianza di Dio. Possiamo andare incontro a tutti, senza paura e senza rinunciare alla nostra appartenenza.


Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it