Omelia (16-05-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 9,24

«Credo, Signore; aiuta la mia incredulità.».

Mc 9,24


Come vivere questa Parola?

Un padre chiede con fiducia e con umiltà di guarire il figlio tormentato da una grave malattia, considerata come possessione diabolica. Gesù interviene con la sua bontà e la sua potenza dopo che i discepoli non sono riusciti nel loro intento di liberare il ragazzo, perché essi hanno avuto poca fede. Gesù prende il giovane per mano e lo fa risorgere ad nuova esistenza.

Ai discepoli che chiedono spiegazioni, Gesù fa capire che non hanno pregato con sufficiente fede e fiducia in Dio. Solo con la fede e la preghiera ardente si possono ottenere le grazie da Dio. Se siamo chiusi nel nostro egoismo e nella nostra autosufficienza non possiamo acquisire la potenza e la benevolenza da parte di Dio.

Chiediamo a Dio, come il padre del ragazzo ammalato, di aumentare la nostra fede, spesse volte debole e difettosa, di aprire il nostro cuore alla misericordia e alla compassione per tutte le persone umane.


Signore Gesù, tu sei con noi,

vivo e vero, nell'Eucaristia.

Signore, accresci la nostra fede.

Signore, donaci una fede che ama.

Tu che ci vedi, tu che ci ascolti,

tu che ci parli: illumina la nostra mente

perché crediamo di più;

riscalda il nostro cuore

perché ti amiamo di più!

La tua presenza, mirabile e sublime

ci attragga, ci afferri, ci conquisti.

Signore, donaci una fede più grande.

Signore, donaci una fede più viva.

Giovanni Paolo II


La voce di un santo sacerdote

La preghiera nient'altro è che l'unione con Dio. Io penso sempre che, quando veniamo ad adorare il Signore, otterremmo tutto quello che domandiamo, se pregassimo con fede proprio viva e con cuore totalmente puro.

Santo Curato d'Ars


D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it