Omelia (09-06-2016)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 5, 21. 23-24

Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio...Se dunque presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.

Mt 5, 21. 23-24


Come vivere questa Parola?

Come nei giorni passati, Gesù si pone sulla linea del perfezionamento della legge.

Fa ricorso al Decalogo concretizzando in modo autorevole il suo insegnamento che giunge a richiedere, come fondamento della vita cristiana le buone relazioni, il rispetto dell'altro. Non è più possibile accedere all'altare, partecipare alla liturgia senza togliere dal cuore il dissenso con il fratello. Non si può vivere, fare strada con lo stesso avversario senza trovare una via di riconciliazione. I muri devono trasformarsi in ponti. La legge dell'amore è scaturita dalla Croce. Dalla Passione di Cristo si leva l'appello al perdono.


Oggi pregherò lentamente e profondamente il Padre nostro, preghiera divina che ci dona la gioia di essere figli di un Dio di misericordia.


La voce della liturgia

Senza la tua grazia, Signore, non siamo capaci di riconciliarci col nostro fratello o col nostro avversario. Perdona il nostro egoismo e donaci il coraggio dell'amore, perché possiamo presentare con tutta sincerità la nostra offerta in questa liturgia in attesa di cantare per sempre le tue lodi nella liturgia eterna.


Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com