Commento su Mt 5, 27-28
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Avete inteso quello che fu detto: Non commettere adulterio, ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore».
Mt 5, 27-28
Come vivere questa Parola?
Il Maestro, oggi, ritorna ancora ai precetti della Legge, ma per interiorizzarli. Lui scruta i cuori e ci invita ad andare nel profondo di noi stessi per scoprire la radice dei nostri desideri. Sa benissimo che i gesti, le azioni che si compiono derivano dai nostri pensieri, dai sentimenti. E' necessario, quindi, prevenire l'azione poco pulita, che non fa conto della vita dell'altro. Bisogna respingere lo sguardo bramoso, che può spingerci a prendere possesso in modo egoistico e a volte violento di qualcosa o qualcuno che non ci appartiene. Ciò non significa negare i desideri, vuol dire invece, come è scritto nell'Amoris laetitia (ultimo documento di Papa Francesco a conclusione del Sinodo sulla famiglia) cercare e volere la gioia dell'amore.
In un momento di silenzio adorante chiederò al Signore la purezza di cuore che mi permette di scorgere il suo Volto.
La voce di Papa Francesco
Il prolungarsi della vita fa sì che si verifichi qualcosa che non era comune in altri tempi: la relazione intima e la reciproca appartenenza devono conservarsi per quattro, cinque o sei decenni e questo comporta la necessità di ritornar a scegliersi a più riprese (AL 163)
Non possiamo certamente prometterci di avere gli stessi sentimenti per tutta la vita. Ma possiamo certamente avere un progetto comune stabile, impegnarci ad amarci e a vivere uniti finché la morte non ci separi, e vivere sempre una ricca intimità.
Amoris Laetitia 163
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com